Cos’hanno in comune lo studio di antichi testi in latino, la musica lirica, la tecnologia dei metalli e la medicina? Dal punto di vista dei contenuti probabilmente ben poco, se guardiamo meglio, forse troveremo dei campi di interesse comune in alcune applicazioni.
Una passione che non passa inosservata, particolarmente se un gruppo di questi ricercatori parla spassionatamente del proprio lavoro davanti a dei giovani, pronti ad ascoltarli. Così è stato anche per gli allievi del Liceo “Italo Svevo” di Colonia durante il seminario che si è tenuto il primo giugno nei locali dell’istituto. All’incontro hanno partecipato alcuni esponenti dell’associazione “Forum di dialogo per i ricercatori e scienziati italiani nel Nordreno-Vestfalia”, che hanno impressionato non solo per il livello scientifico delle loro tematiche, ma anche per il modo in cui queste sono state presentate.
“Il nostro intento era quello di instaurare un contatto con questi ragazzi di origine italiana, che vivono in Germania. Volevamo presentare loro le possibilità che offre lo studio universitario, ma non in modo teorico, bensì raccontando loro concretamente ciò che facciamo e soprattutto come e perché abbiamo scelto di farlo. Volevamo trasferire loro la nostra passione per il sapere, per la ricerca.” Così si è espressa una delle relatrici, visibilmente soddisfatta dall’assedio subito dai giovani della scuola dopo il seminario, a dimostrazione che l’incontro aveva effettivamente raggiunto il traguardo previsto: svegliare la curiosità dei ragazzi.
Durante le due ore del seminario sono stati affrontati argomenti molto diversi tra loro, per mostrare una piccola panoramica di quello che può significare il lavoro universitario. Melinda Veggian ha relazionato sull’importanza della lingua italiana per un cantante lirico, Sabrina Puidokas sulle tecniche di brasatura dei metalli, dai gioielli degli egizi fino alla costruzione degli aerei, Fiorella Retucci ha riportato l’interesse dei presenti su temi legati alla filologia e allo studio dei testi latini, mentre per finire Luciano Pizzulli e Maria Cristina Polidori si sono soffermati sui problemi della medicina, dei medici ospedalieri e sulle tematiche della giusta nutrizione.
“Anch’io sono rimasta estremamente soddisfatta di come i relatori hanno saputo avvicinare i nostri ragazzi, ed ancora di più di come questi abbiano reagito al confronto con temi che sicuramente non sono quelli di ogni giorno. Hanno dimostrato una serietà e una maturità certamente superiore a quanto ci si possa aspettare da giovani di questa età.” Così riassume l’esperienza la preside del Liceo “Italo Svevo”, Luciana Stortoni, una posizione evidentemente condivisa anche dai relatori che hanno trovato i ragazzi della scuola “particolarmente svegli e interessati”.
Il seminario appena conclusosi, ha sottolineato la preside Stortoni, era il primo di una serie che vedrà una stretta collaborazione tra l’associazione dei ricercatori italiani e il Liceo “Italo Svevo”. Gli incontri che seguiranno nel prossimo anno scolastico saranno focalizzati sui diversi settori della ricerca universitaria e serviranno ad ampliare l’orizzonte degli alunni nelle singole materie. I ragazzi del liceo andranno in visita nei diversi "posti di lavoro" a gruppi, secondo i loro interessi, e sono anche pianificati dei veri e propri tirocini presso i diversi istituti e centri di ricerca in cui lavorano i membri dell’associazione.
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