"La notizia è sensazionale: San Paolo è la città del mondo che ha più pizzerie, oltre 6.000, e con questo primato la città “più italiana” del pianeta sta organizzando la prima fiera della pizza in Brasile, aperta ai professionisti del settore e ai golosi del prodotto napoletano. In tutto il Brasile sono 25.000 le pizzerie funzionanti, per un fatturato che si calcola superiore ai 4 miliardi di euro all’anno, e il paese viene solo dietro agli Stati Uniti nel ranking delle nazioni che consumano più pizze". È quanto scrive Oliviero Pluviano su "Gente d’Italia", quotidiano delle Americhe diretto da Mimmo Porpiglia.
"Ma San Paolo, che ha oltre 6 milioni di oriundi italiani nella sua popolazione che sfiora i 20 milioni di abitanti, è superiore a New York e alla stessa Napoli: se ne producono ogni mese 43 milioni. La pizzeria più antica nella città brasiliana è la “Casteloes”, che ha 83 anni di età, ma migliaia di “pizzarias” propongono il cerchio di pasta con i più disparati ingredienti, fonte della creatività brasiliana e dei prodotti diversi dall’Italia che abbondano in natura. E la pizza al metro, arrivata dalle pizzerie e dai panifici italiani solo ultimamente, sta prendendo sempre più campo nella megalopoli brasiliana.
“Consumiamo di più degli stessi italiani che hanno creato la pizza”, spiega Luis Augusto de Alcantara Machado, dirigente della Fispizza, l’ente che riunisce le pizzerie della capitale paulista. Novità della stagione è la “pizza-cono”, che è chiusa come un gelato ed ha al suo interno tutti i ripieni che si vogliono, dalla “mozzarella e pomodoro” di una Margherita ai Quattro Formaggi, alla Napoletana o alle Quattro Stagioni. Si può portare alla partita di calcio o in uno shopping center, le due distrazioni maggiori in una domenica di un paulista, senza correre il rischio di sporcare e di insudiciarsi. “Il brasiliano ha scoperto nuovi modi di mangiare pizza – ha aggiunto Alcantara Machado – e questo ha creato un filone enorme di nuovi affari. La pizza si mangia in Brasile a cena, nient’altro che a cena, ma adesso anche a mezzogiorno è vista come alternativa al fast food per la gente che lavora nel centro di San Paolo o in altre metropoli brasiliane”. Vanno molto le pizze anche come dolci: la pizza di banana o ai frutti amazzonici, come i cupuacu, l’acaì e il taperebà, è di moda.
I brasiliani che vengono in Italia restano delusi dalle pizze nostrane: “quelle brasiliane – aggiunge il boss della Fispizza – hanno più ripieno. I pizzaioli del Brasile sono più creativi di quelli italiani: adesso hanno lanciato anche la pizza calda con sopra un gelato al cioccolato freddissimo”. San Paolo ha anche un clima che si presta al consumo di pizze in qualsiasi stagione. Alta 900 metri sul livello del mare dal quale dista 70 chilometri, ha in inverno temperature fredde che arrivano anche a 3 gradi, con l’accompagnamento della “garoa”, una pioggia sottilissima che è caratteristica del luogo. Ma anche in estate sono rare le serate afose in cui non viene voglia di mangiare niente. La pizza è la favorita dei bambini e dei grandi: a San Paolo anche le discendenze calabresi e napoletane, le più diffuse fra i paulisti, fanno gioco".
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