La Camera ha dato il suo ok al ddl Boschi, ovvero al disegno di legge di riforma costituzionale che dispone, tra le altre cose, il superamento dell’attuale sistema di bicameralismo paritario, riformando il Senato che non sarà più eletto direttamente dai cittadini, ma diventerà un organo di rappresentanza delle istituzioni territoriali (Regioni e Comuni). Al contempo, il progetto di riforma modifica la disciplina del procedimento legislativo e interviene sul Titolo V della Parte seconda della Costituzione, eliminando la competenza legislativa concorrente e sopprimendo ogni riferimento costituzionale alle province nella Costituzione. Viene altresì disposta la soppressione del CNEL.
Il MAIE ha votato sì alle riforme, in maniera responsabile. L’On. Ricardo Merlo, presidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero, e l’On. Mario Borghese, giovane deputato MAIE, hanno votato alla Camera a favore di questa riforma perché, spiegano, “crediamo soprattutto che darà maggiore governabilità al Paese”.
“Abbiamo sufficientemente sperimentato dal 2006 ad oggi – dichiara Merlo – con tutti i governi che si sono succeduti in questi anni, da Prodi a Renzi, che certe fibrillazioni producono sistemi instabili e questa precarietà impedisce al Paese di crescere e svilupparsi. Questo è uno dei motivi che ci spingono a sostenere questa riforma”.
“Inoltre – aggiunge Borghese – il fatto che i parlamentari di elezione diretta scendano da 1000 a 630, ci trova favorevoli perché garantirà un considerevole risparmio di denaro pubblico, normalmente destinato agli stipendi dei senatori – che non saranno più una spesa a carico dello Stato – e ai servizi connessi allo svolgimento delle loro funzioni. E’ anche vero che ci sarà un taglio dei parlamentari eletti all’estero, che passeranno da 18 a 12. Ma questo non modificherà nella sostanza il rapporto di rappresentatività, che passerà da 18/1000 a 12/630”.
Il presidente Merlo aggiunge: “Per essere veramente soddisfatti, vorremmo che, contemporaneamente all’attuazione di questa riforma costituzionale, si modificasse l’impostazione dell’Italicum, ossia della legge elettorale. Per dare più equilibrio al sistema parlamentare, secondo noi, si dovrebbe prevedere che il premio di maggioranza andasse alla coalizione, e non al singolo partito. Invece, attualmente nel caso di vittoria con minimo scarto sui concorrenti, il singolo partito fa la parte del leone prendendo la maggioranza assoluta in Parlamento”.
Insomma, il MAIE esprime così il suo pragmatismo in Aula: “Anche se spesso ci siamo trovati all’opposizione del Governo, siamo pronti ad accompagnarlo nelle questioni che consideriamo positive e giuste, come lo abbiamo fatto in altre occasioni (per esempio votando a favore del Job act), e soprattutto in questa riforma per realizzare quel rinnovamento politico-istituzionale che garantisca stabilità e governabilità al Paese in una fase storica mondiale in cui le decisioni politiche si devono prendere senza perdere tempo”.
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