“L’accanimento contro il contingente scolastico all’estero praticato attraverso la spending review del luglio 2012 si è rivelato sbagliato e devastante per la promozione della lingua e della cultura italiana all’estero. I risparmi così ottenuti, infatti, non sono stati riversati nel settore, così che diverse realtà, anche molto qualificate, sono restate senza un indispensabile supporto. Si pensi che paesi come il Belgio, il Canada, il Brasile, il Cile non avranno più un solo dirigente scolastico che coordini e controlli le attività di promozione della lingua e cultura italiana. In sostanza, anche per questa strada, l’offerta formativa all’estero è stata ridimensionata”. Laura Garavini, componente dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo PD alla Camera, è partita da questa affermazione per annunciare un’interrogazione urgente in Commissione Esteri sulle problematiche nate a seguito di questi interventi.
“Ho chiesto al Ministro degli Esteri di ripristinare la metodologia partecipativa dei ‘Piani Paese’, in modo che si possa raccogliere direttamente dalle nostre comunità le esigenze riguardanti l’offerta formativa all’estero. Bisogna abbandonare il criterio dell’abolizione automatica dei posti resi vacanti, sostituendolo con quello della selettività degli interventi e della difesa delle esperienze di qualità”.
“Nello stesso tempo – ha concluso Laura Garavini – ho chiesto al Ministro dell’Economia e delle Finanze di promuovere con urgenza gli emendamenti al decreto sulla spending review necessari per salvaguardare i livelli essenziali della nostra offerta formativa nel mondo”.
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