"Dinnanzi alla sorprendente azione con cui si è proceduto a staccare la statua di Cristoforo Colombo dalla sua base, FEDIBA ancora una volta riafferma la sua opposizione alla rimozione dal luogo – Plaza Colón – in cui da cento anni a questa parte si trova il monumento, donato dalla comunità italiana all’Argentina. Proprio durante la riunione del 28 di questo mese, il Consiglio federale di FEDIBA ha ratificato all’unanimità le azioni messe in atto dal suo esecutivo a difesa della permanenza del monumento di Cristoforo Colombo nel luogo in cui si trova, ossia nella piazza che porta il suo nome, nei pressi della Casa Rosada nella Città Autonoma di Buenos Aires. Esorta pertanto tutti i connazionali, le istituzioni che li rappresentano e la società Argentina in generale, a pretendere che si rispetti la sentenza del tribunale che ha concesso la sospensione del trasferimento per 90 giorni, in modo da lasciare il monumento nella sua attuale collocazione; altresì, che si adottino tutte le misure necessarie alla conservazione di una così importante opera d’arte, secondo quanto stabilito dalla Risoluzione del Tribunale Nazionale in materia amministrativa n° 12, notificata il 14 giugno al Potere Esecutivo Nazionale e al Potere Esecutivo della Città Autonoma di Buenos Aires, in attesa di emissione della sentenza definitiva nel merito. Nel corso della riunione si è deciso altresì di costituire il Comitato per la difesa del patrimonio della Italianità, nella circoscrizione consolare di Buenos Aires, per sostenere le azioni promosse dalla FEDIBA in difesa degli interessi degli italiani, sotto lo slogan ‘Sì riparare il monumento, NO al trasferimento’. FEDIBA auspica che il restauro sia effettuato da professionisti qualificati, competenti e responsabili e che, al termine di questi lavori, la statua venga nuovamente inserita nella sua base e lasciata in Plaza Colón". E’ quanto si legge in un comunicato stampa firmato da Dario Signorini – Presidente FEDIBA – Marco Basti – 1° Vicepresidente FEDIBA – Jose Stracquadaini – Segretario FEDIBA.
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