“Marcinelle non è più solo un luogo della memoria dove 262 operai morirono l’8 agosto del 1956. Dallo scorso mese di luglio la miniera belga di Bois du Cazier è stata inserita tra i siti mondiali dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Si tratta di un importante riconoscimento per il valore che rappresenta nella storia dell’emigrazione che il Comitato per il Patrimonio dell’Umanità ha voluto attribuire all’area mineraria della Vallonia nella sua ultima riunione tenutasi a San Pietroburgo. Celebrare nel 2012 quell’indimenticabile tributo del lavoro italiano è doveroso per tutte le istituzioni. Ricordare quell’immane tragedia umana – seconda per gravità solo a quella americana di Monongah, in West Virginia – è un dovere storico”. Così Gianni Farina, deputato Pd eletto nella ripartizione estera Europa e residenza in Svizzera.
“A Bois du Cazier – prosegue Farina – in quegli anni muoveva i primi passi il processo di industrializzazione che ha coinvolto enormi masse di contadini: 136 operai di 13 regioni italiane e 126 di altre 12 nazionalità perirono in una tragedia che forse poteva essere evitata, così come tutti gli incidenti che si verificano ancora sui luoghi di lavoro. L’Inail stima in tutto il mondo circa 317 milioni di incidenti l’anno e circa 2,3 milioni di morti. I rapporti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarano che il 50 per cento di morti avvengono nei settori dell’industria e dell’edilizia. Nella Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, mi unisco al dolore dei familiari delle vittime e partecipo simbolicamente – poiché impegnato nei lavori della Camera dei Deputati – alle manifestazioni promosse da Associazioni, Comites e Istituzioni, che in questi giorni si svolgono in Italia e all’estero. L’8 agosto è un giorno che appartiene al Paese: è la celebrazione dell’immensa operosità degli italiani nel mondo, ieri e oggi”.
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