I capolavori dell’arte e i brand del lusso, ovviamente. Ma anche lo sport di alto livello, l’accoglienza calorosa nei confronti dei bambini, i collegamenti ferroviari rapidi ed economici e la bontà ineguagliabile del cibo: dai formaggi alla pizza, dalla pasta al gelato. Sono queste le sei buone ragioni per cui amare l’Italia elencate dal quotidiano inglese "The Guardian".
Che gli inglesi adorino i formaggi italiani non è una novità. Infatti la Gran Bretagna è il quarto Paese di destinazione del nostro export caseario: Assolatte stima che nel 2012 vi siano state vendute 26.900 tonnellate di formaggi italiani contro le 26.272 tonnellate dell’anno precedente. A valore l’export 2012 ammonta a 180,35 milioni di euro.
La gamma dei formaggi italiani che viene venduta nel Regno Unito è ampia e ben rappresentativa della ricchezza casearia tricolore: dai freschissimi agli spalmabili, dai formaggi a pasta dura a quelli erborinati. L’apprezzamento da parte dei consumatori inglesi è trasversale, tanto che nel corso del 2012 praticamente tutte le tipologie di formaggi italiani hanno visto aumentare le loro vendite.
Dai dati elaborati da Assolatte emerge che i formaggi italiani più venduti in Gran Bretagna sono quelli freschi, come, ad esempio, mozzarella e ricotta: con le loro 12.500 tonnellate, rappresentano il 46,6% dell’export totale in quantità. Al secondo posto si collocano Grana Padano e Parmigiano-Reggiano, con 6.000 tonnellate (pari al 22,5%), seguiti dai formaggi grattugiati, con 2.900 tonnellate (10,8%). Al quarto posto c’è il Gorgonzola (809 tonnellate), tallonato da Fiore Sardo e Pecorino (724 tonnellate complessive). Ma in Gran Bretagna arrivano dall’Italia anche italico, taleggio, provolone, crescenza, robiola, caciotta, asiago, caciocavallo, montasio e ragusano.
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