Gabrio Zandona’ e Pietro Zucchetti, la strana coppia della vela azzurra messa insieme un po’ per caso, avevano preparato tutto alla perfezione: la partenza, la strategia di gara, gli avversari. Avevano fatto i conti con tutto, tranne che con il nemico piu’ temuto da un velista: il vento, che oggi sulla baia di Portland, dove si svolgono le gare della vela, e’ venuto clamorosamente meno.
Troppo pochi i 2 nodi che soffiano su Weymouth al posto dei 4 richiesti per regatare. E cosi’ dopo un primo rinvio della partenza, prevista per le 13 ora locale, arriva nel pomeriggio la definitiva cancellazione della gara con rinvio a domani (alle 12). I vecchi lupi di mare della baia di Portland spiegano, non senza un minimo di imbarazzo, che da queste parti negli ultimi quattro anni era successo solo una volta che non si potesse gareggiare per mancanza di vento, la cui presenza costante e’ un vanto da ostentare con fierezza tutta british.
Poco male: per i due azzurri l’appuntamento col bronzo (le altre due medaglie sono di fatto gia’ assegnate agli australiani Belcher e Page e ai britannici Patience e Bithell) e’ rinviato di ventiquattro ore. Tra loro e la medaglia ci sono tre punti, tanti quanti li separano dall’equipaggio argentino di Calabrese e de la Fuente dopo le dieci regate eliminatorie. Sara’ fondamentale frapporre una barca tra di loro per essere certi di arrivare davanti.
La consapevolezza di essere alla vigilia di una gara importante c’e’ tutta, ma alla fine il rinvio a domani e’ un’occasione per i due azzurri per sdrammatizzare: ‘Abbiamo un giorno in piu’ per dimagrire – ci scherza su Gabrio Zandona’, lo skipper dell’equipaggio – ma per il resto non cambia nulla. C’e’ solo da aspettare’. Per loro, comunque vada, sara’ un’Olimpiade al di la’ di ogni previsione: ‘Siamo cresciuti un po’ alla volta – osserva Zucchetti – all’inizio i risultati non erano incoraggianti. L’ultimo anno e mezzo e’ stato difficile: solo ventiquattresimi agli ultimi campionati del Mondo di dicembre, avevamo mille dubbi e li’ ci siamo demoralizzati’.
‘Nessuno credeva in noi, poi – sottolinea Zandona’ – abbiamo trovato una guida tecnica eccezionale in Luca De Pedrini, che ci segue da marzo, e con lui abbiamo fatto la scelta giusta di non partecipare agli ultimi mondiali. Ora che siamo in finale non vogliamo accontentarci di un buon piazzamento. Siamo gia’ contenti, ma solo una medaglia ci farebbe felici’. Argentini, e naturalmente vento, permettendo.
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