Aldo Di Biagio, senatore di Scelta Civica eletto nella ripartizione estera Europa, parlamentare alla sua seconda legislatura, replica all’ultimo articolo di Andrea Verde pubblicato sulle pagine del nostro quotidiano online. Qui di seguito il testo della replica di Di Biagio, che vi proponiamo integralmente.
Caro Andrea,
non posso che ringraziarTi perchè con il Tuo articolo ancora una volta offri un interessante spunto di riflessione per tutti noi che di questo mondo siamo rappresentanti. L’abolizione della circoscrizione estero non è un semplice depennamento di un privilegio o qualcosa di simile, piuttosto si andrebbe a configurare come un vistoso passo indietro nella storia dell’emancipazione ordinamentale del nostro Paese, oltre che una sorta di vero e proprio black out in termini di autocoscienza storica che dubito che un Paese come l’Italia si possa permettere.
Ben vengano riflessioni più o meno condivisibili circa la consistenza e le modalità di esercizio del diritto di voto dei nostri connazionali, e la cornice politico-istituzionale attuale ne fornisce un ottimo spunto, ma arrivare a chiedere al ministro testé insediato di "smantellare tutto" lo trovo al limite dell’oltraggioso. Ovviamente a supporto di siffatta tesi andrebbero poste una serie di motivazioni più o meno gravi tali da legittimare e motivare una importante riforma costituzionale come quella necessaria al suddetto smantellamento. E la visione che tu poni, con il tuo discutibile attacco urbi et orbi, ai patronati, ai Comites e al Cgie e alla presunta inefficacia dei parlamentari esteri, sembra a mio parere un po’ limitativa e tendente ad un’eccessiva semplificazione.
Non siamo tutti uguali, non siamo tutti fannulloni, e basta fare un salto su OpenParlamento per capirlo, non mi stancherò mai di ripeterlo.
Per quanto mi riguarda, non credo di aver fatto passare una norma vergognosa a sostegno dei truffati dell’Inca Cgil, bensì ho avviato un percorso di confronto con il Mae finalizzato al riconoscimento dei connazionali truffati almeno di un ristoro per le spese legali che sono chiamati a sostenere. Di vergognoso – francamente – non ci vedo nulla.
Non intendo entrare nel merito, perché sarebbe davvero troppo lungo per un post, ma avrei il piacere che argomenti così complessi venissero inquadrati in una cornice più vasta e non limitati a piccoli spaccati di criticità che comunque esistono e che io stesso non ho mai negato, e che in prima persona ho sempre detto di voler rettificare, e che dovrebbero dunque essere veicolati in una cornice di trasversale collaborazione finalizzata al miglioramento e alla razionalizzazione piuttosto che strumentalizzati come motivazioni di uno "smantellamento" privo però di fondamenta.
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