Il carabiniere Manuele Braj è morto in un attentato compiuto in Afghanistan. Veniva da Collepasso, e chi lo conosceva lo ricorda così: “Era un ragazzo affabile, buono, allegro, di compagnia, sempre con il sorriso sul volto, amato e stimato da tutti”.
Giuseppe Cabibbo, proprietario di un bar in piazza Dante, la principale del paese, di fronte alla sede del Municipio, e’ sconvolto. ‘Questa – racconta – e’ una piccola comunita’, 6.300 abitanti, ci conosciamo tutti, e sono tanti, tantissimi i ragazzi che negli ultimi anni sono andati via, alla ricerca di un lavoro’. ‘Manuele – ricorda – era un ragazzo formidabile, dalla risata facile. E quando stamattina mio cognato, che e’ un carabiniere, mi ha dato la notizia, sono rimasto impietrito dal dolore e dalla sorpresa. I colleghi di Manuele, qui, sono affranti’.
Accanto al bar di Giuseppe Cabibbo, a pochi metri di distanza, c’e’ il negozio di abbigliamento della sorella della moglie di Manuele: oggi la serranda e’ chiusa e la gente che conosce la famiglia si ferma in piccoli gruppi, davanti all’esercizio commerciale, per ricordare il ragazzo. ‘Un giovane – dicono – amato veramente da tutti per il suo carattere, la sua gioia di vivere’.
Manuele Braj aveva un alloggio a Gorizia, dove e’ di stanza il XIII Reggimento Friuli Venezia Giulia, ma appena poteva tornava nel Salento, dove vivono i familiari della coppia e dove si trovava in questi giorni la mogie per trascorrere un periodo di vacanza. ‘Una coppia felice’, dicono tutti in paese. ‘Si erano sposati da poco e si volevano un gran bene. Da quando era nato il bambino, poi, – raccontano – erano impazziti per la felicità’.
Discussione su questo articolo