Pietro Cappelli, imprenditore di successo residente in Svizzera, candidato alle elezioni europee con la lista Io Cambio-MAIE, ha incontrato martedì 20 maggio il presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, a margine della visita istituzionale che l’inquilino del Quirinale ha svolto in terra elvetica.
Cappelli ha potuto stringere la mano al capo dello Stato, con il quale ha scambiato anche qualche parola. “Ho portato al presidente Napolitano i saluti dell’On. Ricardo Merlo, presidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero, e di tutto il suo staff. Gli ho spiegato che in Svizzera opero nel settore dell’industria dolciaria e che panettoni e colombe sono le mie specialità”, racconta Cappelli.
Napolitano ha fatto gli auguri a Cappelli per la sua campagna elettorale, riferisce il candidato Io Cambio-MAIE, e ha pronunciato parole di grande valore e apprezzamento nei confronti del made in Italy.
“Fra le altre cose – prosegue il candidato alle Europee nella circoscrizione Isole – gli ho detto che sono originario di Lipari, una meravigliosa zona della nostra Italia che il presidente Napolitano mi ha detto conoscere molto bene”.
Cappelli racconta anche che Michele Schiavone, membro del CGIE, “in mia presenza ha parlato con il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, e gli ha chiesto notizie circa il futuro del Consolato di San Gallo. La titolare della Farnesina ha risposto che per una decisione definitiva bisognerà attendere la prossima settimana”.
Pietro Cappelli intanto prosegue la sua campagna elettorale, che porta avanti fra la gente, sul territorio, senza trascurare la comunicazione sui media e sui social network più diffusi: “Sto dando davvero tutto me stesso – dice Cappelli -, questa campagna elettorale mi vede impegnato fin dal primo giorno nello sforzo di fare conoscere agli elettori la lista Io Cambio-MAIE, di diffondere più possibile la visione politica del nostro movimento. Puntiamo – fra le altre cose – su made in Italy, su turismo di ritorno, sul sostegno all’enogastronomia tricolore, sulla valorizzazione della ristorazione italiana all’estero, sulla lotta all’italian sounding. Questa esperienza – conclude – mi permette di essere a stretto contatto con le nostre comunità oltre confine, di ascoltare le loro esigenze; stare vicino ai nostri connazionali mi arricchisce e mi sprona ad andare avanti e a continuare a difendere gli interessi degli italiani nel mondo, ovunque essi siano”.
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