Soldi per tutti, o quasi, i movimenti legati alla galassia del Popolo della Libertà. La notizia era già nell’aria, ma oggi diventa ufficiale dando un’occhiata al bilancio del partito: il PdL che diventa un bancomat.
Fra i movimenti che hanno ricevuto contributi da via dell’Umiltà, anche l’associazione-partito che Juan Esteban Caselli, senatore PdL eletto nella ripartizione estera Sud America e residente in Argentina, si è creato circa un anno fa: si chiama Italiani per la Libertà ed è proprio con questa lista che Cacho – come chiamano Caselli dalle sue parti – punta a presentarsi alle Politiche del 2013.
Al movimento di Caselli ben 175mila euro, mica bruscolini. Cacho negli ultimi giorni è tornato ad occupare le pagine dei giornali più diffusi perché coinvolto nell’affare Finmeccanica: fu proprio Silvio Berlusconi a presentarlo a Paolo Pozzessere (poi finito in carcere). Il senatore – che oggi sulla carta è il responsabile del PdL nel Mondo – avrebbe preteso da Finmeccanica delle “provvigioni”. Lui, interpellato sulla notizia, si è difeso: “Non ne so niente”. Ma i soldi per il suo partitino se li è presi con tanto piacere.
Non tutti coloro che hanno fondato associazioni vicine al PdL, tuttavia, hanno ricevuto fondi dal partito. Massimo Romagnoli, per esempio, fondatore e presidente del Movimento delle Libertà, non ha mai ricevuto “nemmeno un euro”, come ci tiene a precisare contattato telefonicamente da ItaliaChiamaItalia. “Anzi – aggiunge – mi sono sempre pagato tutto, le bandiere, i gadget, ogni tipo di spesa legata al movimento”. Caselli e altri però non hanno fatto la stessa cosa. Come commenta Romagnoli? “Posso solo dire – dichiara – che Romagnoli ha fondato il Movimento delle Libertà perché crede davvero in Silvio Berlusconi e nella sua visione politica. Gli altri mi pare abbiano pensato più ai quattrini che ad altro…”.
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