Politiche 2022, anche gli italiani nel mondo votano e così all’estero, come in Italia, siamo in piena campagna elettorale. Ricordando che i nostri connazionali residenti oltre confine votano per corrispondenza, si andrà avanti così fino al 22 settembre, ultimo giorno valido per poter consegnare le schede elettorali al proprio Consolato di riferimento.
Sono più o meno sempre gli stessi i temi messi sul tavolo dai vari candidati delle diverse forze politiche in campo e hanno a che vedere con la rete consolare, con la diffusione della cultura italiana nel mondo, con la promozione del made in Italy, con la cittadinanza italiana per chi l’ha persa o per coloro a cui ancora non viene riconosciuta, con l’Imu e il fisco. C’è un punto che spesso, però, viene dimenticato e che riguarda l’export, le imprese italiane e la loro internazionalizzazione, ovvero la conquista di nuove fette di mercato oltre i confini dello Stivale.
L’Italia, ma anche l’Europa, mette a disposizione delle imprese italiane finanziamenti a fondo perduto o a tasso agevolato per aiutarle ad espandersi nel mondo. Soldi con cui possono aprire nuove sedi all’estero, come negozi, uffici o show room, ma anche per commissionare studi di fattibilità – in modo tale da fare la scelta migliore – o sviluppare un progetto di e-commerce. Si tratta, appunto, di programmi di inserimento sui mercati esteri che, a ben guardare, possono valere oro per quelle aziende in grado di presentare progetti validi.
L’importo massimo finanziabile in diversi casi può raggiungere anche il 100% del totale preventivato; un punto, questo, da tenere ben presente e che potrebbe consentire alle imprese e ai prodotti made in Italy di raggiungere quella marcia in più che altrimenti sarebbe più difficile da avere.
Fino ad oggi, l’unica forza politica che abbiamo sentito affrontare questo tema è il Movimento Associativo Italiani all’Estero. In Nord America, in particolare, Vincenzo Odoguardi, candidato al Senato con il MAIE, sta puntando molto su questo aspetto. Ne parla ad ogni incontro pubblico, sottolineando la necessità di tenere le antenne alzate, quando ci si trova davanti a certe opportunità.
Odoguardi, imprenditore, sa molto bene cosa vuol dire fare impresa. Conosce le difficoltà delle aziende e le loro necessità. E’ ovvio, dunque, che i suoi occhi guardino anche alle possibilità che vengono offerte dai finanziamenti italiani ma anche europei. La stessa UE, infatti, ha non pochi fondi a disposizione per finanziare attività d’impresa all’estero, anche nei mercati extra UE.
Ecco perché, per individuare i diversi tipi di finanziamento ovvero le diverse opportunità, vanno rafforzate anche le Camere di Commercio italiane nel mondo. Un altro dei punti su cui il MAIE batte parecchio, perché sa quanto sia in affanno il sistema camerale italiano all’estero, considerando anche il danno arrecato dalla pandemia, che ha costretto diverse Camere a una pausa forzata.
Le imprese italiane attive sui mercati internazionali possono inoltre contare su due nuovi schemi di agevolazione all’export messi a punto da SIMEST: si tratta di “Leasing all’esportazione” e “Lettere di credito export”, entrambi inclusi tra le agevolazioni “Contributo export”.
Insomma, le possibilità ci sono. Eppure nessun parlamentare eletto all’estero si è mai concentrato su questi argomenti; in realtà, nessuno di loro è mai riuscito ad andare oltre la retorica dei soliti accordi, dei soliti temi, di argomenti triti e ritriti, oltre i problemi che già conosciamo e a cui comunque nessuno di loro è riuscito, in tutti questi anni, a dare risposta.
Per il MAIE, invece, le imprese italiane, ovunque siano nel mondo, vanno sostenute e incoraggiate a fare sempre di più. Ecco perché, a prescindere da come andranno le elezioni, Odoguardi ha già in mente un progetto teso a fare rete tra le imprese italiane in Italia e quelle presenti all’estero per fare in modo di sviluppare nuovi scambi commerciali, nuove collaborazioni, con l’obiettivo di internazionalizzare, renderle più forti e di aumentare ulteriormente la presenza del made in Italy nel mondo.