Massimo Ungaro, eletto alla Camera con il Pd nella ripartizione estera Europa, davanti all’ipotesi di un governo Lega-5stelle rabbrividisce: “Sarebbe un male per il Paese”, sentenzia. E poi continua: “Era l’incubo che avevo in campagna elettorale e trovo che sia difficile per il Pd dialogare con i 5 Stelle, specie su temi come il reddito di cittadinanza. Noi vogliamo la cultura del lavoro e premiare chi lavora. Siamo culturalmente diversi e distanti sia dalla Lega che dal Movimento 5 Stelle”.
Secondo Ungaro “in Italia è necessario un nuovo patto tra generazioni”. I più giovani “faticano ad affermarsi per via del nepotismo e di un sistema che al momento disincentiva le nuove generazioni”.
Anche secondo il deputat dem vanno riviste le modalità con cui votano gli italiani nel mondo, “le polemiche su brogli e ritardi sviliscono il voto all’estero”, dice. E per quanto riguarda il Pd nel mondo: “Alle spalle abbiamo un partito serio. Il partito degli italiani all’estero è il Partito democratico. Oltreconfine ci siamo confermati primo partito e in Inghilterra i voti sono raddoppiati. Questo va sottolineato”.
Certo, “dobbiamo fare tesoro dell’esperienza di chi ci ha preceduto”, precisa a colloquio con 9colonne: “Personalità come Farina, Micheloni, Narducci, Tacconi hanno seminato bene. Noi abbiamo raccolto. Hanno lavorato bene e ora tocca a noi prendere il testimone. Siamo una squadra”.
A proposito degli altri eletti all’estero del Pd, il giovane neodeputato conferma che c’è una grande sintonia: “Sì, siamo affiatati. Il Pd all’estero è unito e lo dimostrano le decine e decine di circoli e i tanti militanti, siamo più vivi che mai”.