La recente assemblea plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, tenutasi dal 17 al 21 giugno alla Farnesina, ci ha consegnato alcune importanti novità, sia dal punto di vista dei ruoli che da quello che riguarda gli equilibri politici all’interno di quello che viene considerato il “parlamentino” degli italiani nel mondo.
La principale novità, ovviamente, è rappresentata da Maria Chiara Prodi: per la prima volta nella storia al timone del Consiglio c’è una donna. La sua elezione rappresenta anche un importante cambio generazionale rispetto al passato: vedremo quali frutti potrà dare.
C’è poi un altro aspetto: con l’elezione a vicesegretario Europa di Giuseppe Stabile, CGIE Spagna ed esponente di Fratelli d’Italia, il partito di governo – parte della coalizione di centrodestra – entra ufficialmente nella stanza dei bottoni del Consiglio Generale. Anche questa è una prima volta, almeno dal 2006, ossia da quando esiste il voto all’estero così come lo conosciamo oggi e da quando nel Parlamento italiano vengono eletti rappresentanti dei nostri connazionali residenti oltre confine.
Dunque, è vero che le redini del CGIE restano saldamente in mano al Pd e a tutta la galassia della sinistra, ma è anche vero che la presenza di quelle forze che a livello nazionale sostengono l’attuale esecutivo – il MAIE di Merlo e il centrodestra tutto – è ben rappresentata, con propri esponenti nella vicesegretaria e nel Comitato di presidenza. Alcuni di loro, poi, sono presidenti di Commissione, altre poltrone importanti.
Ci ritroviamo quindi con un CGIE rinnovato, nella forma e nella sostanza. Per arrivare a questa soluzione trasversale evidentemente è stato molto importante l’apporto del MAIE, che fin dall’inizio ha lavorato per unire e trovare un equilibrio politico necessario per andare avanti e raggiungere degli obiettivi.
Al tavolo col centrodestra e col centro sinistra, Merlo – con la sua esperienza politica e capacità di negoziazione (insieme a Vecchi, Pd, Cenini, Fi, Zaccarini, Fdi, e Ricciardi, Pd) – ha contribuito fortemente a disegnare un Comitato di presidenza con una più equilibrata rappresentanza di destra e sinistra, soprattutto con quattro esponenti – su nove consiglieri – della maggioranza che governa oggi in Italia. Ciò che non era successo l’ultima volta, quando era stato riconfermato nel ruolo di Segretario Generale Schiavone.
Ci auguriamo con forza che questo clima alla volemose bene possa portare presto risultati concreti agli italiani all’estero: servizi consolari, riforma Comites e CGIE, voto all’estero. C’è tantissimo su cui lavorare, sono tanti i temi che attendono da anni di essere risolti. Adesso che la plenaria è passata, ora che gli equilibri tra le diverse forze politiche sembrano essere stati trovati, c’è da rimboccarsi le maniche tutti quanti – come ha ben sottolineato la Segretaria Prodi – per lavorare a testa bassa nell’interesse degli italiani nel mondo. Attendiamo con curiosità di vedere quali saranno le prime posse del nuovo CGIE: il tempo scorre, fate presto.