Un Consolato “paralizzato”. Così Franco Tirelli e Mariano Gazzola, presidente del Comites e consigliere del Cgie, definiscono la sede di Rosario. I due rappresentanti della collettività, che nei giorni scorsi avevano incontrato Maria Finelli, responsabile ad interim del Consolato Generale d’Italia a Rosario, hanno inviato una lettera al sottosegretario agli esteri Benedetto Della Vedova per chiedere un suo personale intervento a sostegno della sede, alle prese con una cronica carenza di personale.
“Abbiamo il pregio di rivolgerci a lei per far presente la forte preoccupazione della locale comunità italiana per la situazione del Consolato generale d’Italia Rosario, che oggi come oggi è in stato di quasi inoperatività”, scrivono Tirelli e Gazzola.
Quello di Rosario, aggiungono, è un Consolato “che storicamente soffre di carenza di personale” che inevitabilmente influisce sui servizi da destinare “ad una comunità di più di 150.000 iscritti Aire e più di 4,5 milioni di italo discendenti, su un territorio di più di 500000 km quadrati, comprendente ben 7 province argentine”. Quello di Rosario, evidenziano, “è la sede con il più alto rapporto iscritti Aire/personale in servizio di tutta la rete consolare”.
“Con due funzionare in maternità, senza Console né vicario, e con il recente decesso di un funzionario dell’area passaporti, l’organico è sceso a 10 unità”, spiegano Tirelli e Gazzola, senza contare che “è in procinto di andare in pensione un altro impiegato”. A fronte di questa situazione, “consolato ha dovuto provvedere ad un’allarmante diminuzione di servizi (il numero dei turni per il rilascio di passaporti è ridotto drasticamente), alla sospensione di servizi che erano stati riattivati nella seconda metà del 2021 (riconoscimento di cittadinanza i figli maggiorenni), ha rallentato il trattamento di pratiche (il tempo per finalizzare la pratica di iscrizione anagrafica di figli minorenni è raddoppiato, così come è raddoppiato il tempo per smaltire l’arretrato di cittadinanza)”, senza dimenticare “l’impossibilità di riattivare servizi sospesi a causa della pandemia (ricostruzione di cittadinanza). Le erogazioni di servizi urgenti (rilascio di passaporto per persone che hanno urgenza di viaggio) sono praticamente sospese”.
“Inutile descrivere lo stato d’animo della nostra comunità, che si sente abbandonata alla sua sorte da parte delle istituzioni italiane, e anche quello del personale del consolato, che lavorano in una sede carente di risorse umane”, si legge ancora nella lettera.
“Personale del consolato e cittadini sono oggetto di una palese discriminazione per quanto riguarda la quantità, la qualità e la frequenza dei servizi consolari”, accusano Tirelli e Gazzola. “Siamo stanchi di sentirci dire da anni che tutta la rete è carente di personale; è vero, ma il Consolato generale di Rosario è quello più bistrattato e pertanto chiediamo un suo particolare intervento personale per trovare un rimedio a questa situazione, implementando le misure necessarie per destinare personale di ruolo; autorizzando quanto prima la chiamata di un nuovo concorso di personale locale; disponendo il trasferimento ad altra sede di servizi che attualmente rilascia il Consolato di Rosario (per esempio il rilascio di codici fiscali); autorizzando il Consolato di Rosario di avvalersi di un concorso ancora vigente di altra sede argentina, per sostituire la persona a contratto locale recentemente deceduta. Insomma – concludono Tirelli e Gazzola – trovando soluzioni innovative per far sì che i cittadini italiani residenti nella circoscrizione consolare di Rosario non siano più considerati cittadini di serie C”. (aise)