Giulio Terzi di Sant’Agata e’ stato chiaro, nella sua risposta al segretario generale del Cgie, Elio Carozza: ha spiegato di essere cosciente delle difficoltà che si trovano a vivere gli italiani all’estero, anche a causa dei tagli che colpiscono i capitoli di bilancio della Farnesina dedicati agli italiani nel mondo; ma – ha precisato il ministro degli Esteri – in momenti di crisi gravissima come quelli che stiamo vivendo, i sacrifici sono necessari.
La lettera con la quale il ministro ha risposto a Carozza, che gli chiedeva di poterlo incontrare in occasione del Comitato di presidenza del Cgie tenutosi questa settimana (richiesta che Terzi ha dovuto respingere, perche’ fuori dall’Italia in questi giorni), era nei toni molto gentile e attenta, ma allo stesso tempo inequivocabile nella parte in cui si legge che i tagli sono misure necessarie nell’ambito di una riorganizzazione del Mae.
E così cambia il ministro, ma nessuno creda che arriveranno quattrini a valanga, perchè non è questo il periodo adatto a continuare con le solite richieste di soldi. Sarebbe da irresponsabili. Forse qualche correttivo si potra’ fare, forse sarebbe addirittura da auspicare; ma senza esagerare, senza pretendere la luna.
E’ finito per gli italiani il tempo del privilegio e della furbizia. Anche per cio’ che riguarda gli italiani all’estero, si dovra’ evitare di tirar sempre in causa lo Stato che non dà soldi. Enti gestori? Imparino ad autofinanziarsi. Assistenza agli indigenti? Ci pensino i Paesi che li ospitano. Comites e Cgie? Non frega nulla a nessuno. Pensiamo a rendere ancora più grande il Sistema Italia, con la cooperazione internazionale, costruendo ponti fra Italia e gli altri Stati del mondo, ponti fatti da accordi commerciali, scambi culturali, dando priorità al made in Italy, e per ciò che riguarda la nostra lingua e la nostra cultura puntando su accordi con scuole, licei e università italiane. Altro che enti gestori, questi carrozzoni fanno guadagnare solo chi li gestisce!
Giulio Terzi di Sant’Agata e’ un grande conoscitore della realta’ degli italiani all’estero, un uomo che ha un’immensa esperienza quando si parla di comunita’ italiane residenti oltre confine: ma non è Babbo Natale. Auguri ministro.
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