La preservazione della vita, della sicurezza e del benessere degli ostaggi sono per l’Italia il ‘valore assoluto’. Cosi’ come resta la ‘netta contrarieta’ al pagamento di riscatti’. E’ chiaro il messaggio portato dal ministro degli Esteri Giulio Terzi oggi ad Algeri nell’ambito di una visita pensata su temi di cooperazione economica, ma che non poteva prescindere dal ‘dossier sequestri’, nel paese dove sono state rapite le italiane Rossella Urru e Maria Sandra Mariani, entrambe ancora nelle mani dei sequestratori.
Roma e’ ferma nel sottolineare che bisogna evitare il ripetersi di accelerazioni militari o eccessive esposizioni mediatiche, alla luce anche dei recenti episodi, dalla falsa notizia della liberazione della Urru, alla morte di Franco Lamolinara in un blitz anglo-nigeriano contro i rapitori che lo tenevano ostaggio in Nigeria. "Ho parlato della Urru e della Mariani in termini molto precisi’ ha detto il titolare della Farnesina ad Algeri dopo il colloquio con il ministro degli Esteri algerino Mourad Medelci, ‘affermando l’esigenza che nelle operazioni antiterrorismo, di cui l’Algeria ha una grande esperienza, comunque il valore assoluto sia quello della preservazione della vita e della sicurezza degli ostaggi". Terzi ha quindi aggiunto che ‘l’Italia e’ nettamente contraria al pagamento di riscatti per gli ostaggi’ in quanto ‘è qualcosa di negativo perch‚ s’incanala inevitabilmente in finanziamenti di gruppi terroristici’. Ed ha in fine spiegato che intende mantenere la massima riservatezza su eventuali novita’ e sviluppi, ‘e’ sempre essenziale in questi casi’, ha detto.
La preoccupazione per la sorte delle due italiane rapite in Algeria, non e’ tuttavia un ‘tema isolato ‘ o a se’ stante nella visione che l’Italia ha portato ad Algeri per un rafforzamento della coperazione tra i due paesi: politica, economia e sicurezza sono infatti le parole chiave di una rapporto strategico che lega da tempo, e in maniera fruttuosa, Italia e Algeria. Ma in un mondo arabo in trasformazione, dove la stabilita’ e’ indispensabile nel percorso ancora incerto delle ‘primavere arabe’, ci sono ‘sviluppi che meritano di essere esaminati in profondita”. Il ministro Terzi ha descritto cosi’ la ‘missione’ che lo ha portato oggi ad Algeri per incontri bilaterali, in vista anche del vertice Italia-Algeria previsto entro la fine dell’anno.
Cosi’ la strategia e’ a monte ed e’ ‘economica’: la Farnesina collega in modo diretto il tema della crescita economica regionale e quello della sicurezza, anche per questo ritiene che sia cruciale una maggiore visibilita’ dell’Europa nella sponda sud. Per questo il rilancio dei rapporti e’ anche a livello europeo. Per l’Italia invece si tratta di una ‘ripresa’: ne e’ prova il vertice dei prossimi mesi, una consuetudine interrotta nel 2007, a cui pero’ si arriva preparati. Il primo passo oggi con la missione ad Algeri che ha visto coinvolti nella visita di Terzi anche un folto gruppo di imprenditori italiani. Che hanno ricevuto anche alcune rassicurazioni: ‘c’e’ una sincera volontà del governo algerino di ridurre il peso della burocrazia e di lavorare per diversificare l’apparato economico", ha riferito Terzi toccando uno dei punti cruciali per un rilancio della cooperazione economica. ‘Le nostre imprese, mi è stato detto, sono le benvenute. – ha continuato – C’è una grande volontà di lavorare per diversificare l’apparato economico e la produzione industriale" andando anche oltre il settore energetico, naturale pilastro dei legami con l’Italia.
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