Italiani nel mondo? Tante parole da parte di tutti, ma zero fatti. Mai come oggi gli italiani all’estero si sentono completamente abbandonati a se stessi.
La 4^ Conferenza Stato-Regioni e Cgie (Consiglio generale italiani all’estero), convocata a Roma dopo un’assenza di 12 anni e fortemente voluta dal CGIE e dall’allora Sottosegretario agli Esteri Sen. Ricardo Merlo, ha registrato diversi interventi di autorità dello Stato italiano, che esaltano – a parole, appunto – il ruolo degli italiani all’estero. Ma oltre alle parole c’è solo fumo.
A dirlo, tra gli altri, è Carlo Personeni, presidente dell’Ente bergamaschi nel mondo, che parlando con L’Eco di Bergamo osserva: “Sono solo dichiarazioni. È da anni che protestiamo, recriminando una mancata sensibilità nei confronti dei nostri emigranti: un esempio è la progressiva chiusura dei consolati e la scarsa funzionalità degli pseudo sostituti ‘consoli onorari’. Delusione anche dal presidente del Consiglio Mario Draghi – sottolinea Personeni -. Malgrado le ampie promesse politiche, nella Finanziaria 2022, approvata a dicembre, non si vedono in concreto gli impegni presi: anzi, per il 2023 e il 2024 è previsto un taglio di un milione di euro ai Comites“. Pure?
Per i rappresentanti delle comunità italiane e di origine italiana nel mondo il futuro non è certo roseo. Il premier Draghi ha dimostrato di fregarsene altamente dell’universo dell’emigrazione; il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è stato in altre faccende affaccendato e comunque è impegnato su altri fronti; per il Sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, che ha la delega per gli italiani nel mondo, gli italiani all’estero non esistono. No, per i nostri connazionali oltre confine il futuro non è affatto roseo: ma, a dirla tutta, nemmeno il presente promette nulla di buono.
@rickyfilosa