Renata Bueno è senza alcun dubbio una delle personalità più misteriose del panorama politico che riguarda la collettività italiana del Sudamerica.
Nel 2013 la “mezzo brasiliana-curitibana” si candida con l’USEI e viene eletta deputata. In quell’occasione, alle elezioni si presenta in ticket con Edoardo Pollastri, che non si rende conto di ciò che sta accadendo: la barca fa acqua da tutte le parti. Effettivamente, Pollastri passa a Bueno una quantità enorme di voti, anche se il risultato elettorale della lista USEI non è sufficiente per eleggerlo senatore.
Renata però conquista la poltrona a Roma. Dice ai quattro venti che è stata la prima italo-brasiliana ad essere eletta al Parlamento Italiano. Si tratta di un errore fattuale, che spero non sia volontario. La prima italo-brasiliana eletta deputata in Italia è stata Ida Matarazzo, nata a San Paolo: occupò un posto nel Palazzo di Montecitorio dal 1953 al 1958.
Dopo cinque lunghi anni in Parlamento – senza raggiungere alcun risultato concreto, oltre ad aver aperto la sua impresa di cittadinanza italiana a Curitiba – Renata si candida altre due volte (nel 2018 e nel 2022): conquista sempre un buon numero di voti, ma non sufficienti all’elezione. In tutte le elezioni, Renata si avvale della struttura del partito brasiliano al quale è affiliata e di cui suo padre è un “alto dignitario”, oltre del potere economico e di influenza che ha nella stampa brasiliana.
In questi ultimi cinque anni, senza l’incarico parlamentare in Italia, Renata non ingaggia nessuna battaglia a favore della comunità italiana in Brasile. Nada, niente, nulla. Oggi decide di iniziare una campagna per migliorare il sistema di voti degli italiani all’estero. Ovviamente questo è un obiettivo molto nobile, ma non possiamo non evidenziare alcune nostre perplessità.
Le possibili frodi che sarebbero avvenute nelle elezioni politiche passate, sono sempre state assegnate proprio all’USEI, per il quale Renata ha partecipato alle elezioni. Tanto nel 2013 quando era risultata vittoriosa, come nel 2022 quando non è stata eletta.
Come può Renata parlare di un sistema soggetto a frodi, quando è proprio l’USEI, il partito con cui si è sempre candidata, ad avere il dito puntato contro per forti sospetti di brogli? Che poi sono più che sospetti: il deputato Fabio Porta, Pd, nella legislatura passata è riuscito a recuperare il suo mandato di senatore “in zona cesarini”, proprio perché il Parlamento aveva considerato che la lista USEI aveva commesso frodi nell’elezione 2018.
Anche dopo tali fatti e sospetti, Renata ha scelto coscientemente di concorrere con l’USEI alle elezioni del 2022. E nel 2022 la stessa lista è fortemente sospettata di avere stampato irregolarmente schede elettorali in Argentina. Curioso, no?
Ultima chicca: Bueno, per chiedere miglioramenti nel sistema elettorale all’estero, ha scelto di organizzare una “petizione online”. Qualsiasi persona con una minima conoscenza dei mezzi digitali sa che queste “petizioni online” sono un ottimo mezzo per ottenere email ed altri mezzi di contatto di persone, per poi creare una banca dati che possa servire per le prossime elezioni.
Speriamo che l’ex-deputata possa usare questa rinnovata energia per lavorare a favore della comunità italiana in maniera concreta, denunciando macchie e abusi avvenuti nella rete consolare, difendendo di fatto i cittadini. Forse è chiedere troppo, ma la speranza rimane.
Daniel Taddone, MAIE Brasile