Nei giorni scorsi il ministero della Cultura e delle politiche di genere senegalese ha organizzato un incontro con numerose agenzie Onu e paesi impegnati nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili (Mgf), nell’ambito di una campagna che si tiene in tutto il continente africano e per informare i partner sullo stato di avanzamento della campagna per una risoluzione da adottare nella prossima assemblea generale delle Nazioni Unite.
Gli interventi delle autorita’ senegalesi hanno anche testimoniato la decisa volonta’ politica del Paese a impegnarsi su questa tematica sia sul piano internazionale (per l’adozione della risoluzione) sia su quello interno per la piena ed effettiva applicazione della legge che dal 1999 anni vieta in Senegal le Mgf.
Anche l’ambasciata italiana a Dakar e l’Unita’ tecnica locale (Utl) della direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo (Dgcs) della Farnesina hanno partecipato all’incontro; il loro impegno e’ stato riconosciuto da tutti. Lo stesso ministro Awa Ndiaye ha lodato piu’ volte l’impegno politico e finanziario della Cooperazione italiana, che si e’ dimostrata "essenziale e insostituibile" nelle politiche di tutela e sviluppo della famiglia, delle donne e dei minori, confermandosi leader dei Donatori nel settore.
Su impulso del ministro degli Esteri Giulio Terzi, il quale crede molto in questa battaglia, la Dgcs sostiene in particolare la Campagna internazionale contro le Mgf, portata avanti dall’Ong ‘Non c’e’ pace senza giustizia’ (Npwj).
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