“Avevo denunciato l’anomalia delle Convenzione contro le doppie imposizioni fiscali tra Italia e Bulgaria entrata in vigore nel 1990, per cui centinaia di pensionati italiani INPS residenti in Bulgaria si vedono tassate le loro pensioni alla fonte, e cioè dall’Inps in qualità di sostituto di imposta, malgrado che l’articolo 16 della convenzione stabilisca che “le pensioni pagate ad un residente di uno Stato contraente sono imponibili soltanto in questo Stato”, cioè quello di residenza”. Lo dichiara in una nota l’On. Angela Schirò, Pd.
“Avevo rilevato che l’anomalia consiste nel fatto che poter ottenere la detassazione alla fonte (come di norma avviene in virtù di quasi tutte le convenzioni fiscali stipulate dall’Italia) il pensionato Inps italiano residente in Bulgaria deve eccezionalmente avere anche la nazionalità bulgara (requisito complicato e anomalo). E avevo quindi chiesto l’intervento delle autorità competenti italiane con una interrogazione e con specifiche lettere alle autorità fiscali italiane.
Sebbene il problema non sia stato ancora risolto, il mio costante interessamento e i miei interventi hanno sensibilizzato il Governo e il MEF che si sono ora impegnati a riprendere i contatti con le competenti autorità bulgare al fine di discutere un possibile protocollo di modifica della Convenzione tra i due Stati contro le doppie imposizioni fiscali.
In particolare, è stato lo stesso direttore del Dipartimento Finanze della Direzione Relazioni Internazionali, Dott. Marco Iuvinale, il quale suffragando “l’anomalia” della convenzione nella parte che prevede l’obbligatorietà del possesso della nazionalità bulgara per poter essere considerati residenti fiscali in quel Paese ai fini della detassazione delle pensioni Inps erogate ai cittadini italiani ivi residenti, mi ha risposto che “in considerazione delle problematicità relative alla questione, e per quanto è di competenza della Direzione rapporti fiscali europei e internazionali del MEF, stiamo procedendo alla ripresa dei contatti con le competenti autorità bulgare al fine di discutere di taluni elementi tecnici concernenti la Convenzione”.
Ma anche il Ministero del Lavoro in risposta alla mia interrogazione aveva sostenuto che se da una parte l’INPS è tenuto ad applicare le disposizioni vigenti in quanto in materia fiscale assolve unicamente alle funzioni di sostituto d’imposta, dall’altra – nelle more di un’eventuale proposta di modifica del trattato esistente da parte dei competenti uffici del Ministero dell’Economia e Finanze, al fine di eliminare il possesso della cittadinanza quale requisito per essere considerato residente nella Repubblica di Bulgaria per l’applicazione della convenzione contro le doppie imposizioni – si adeguerà ad ogni diversa espressa indicazione da parte dei competenti uffici fiscali dando eventuale pronta esecuzione a “nuove modalità di valutazione delle domande di detassazione presentate dai pensionati italiani Inps residenti in Bulgaria”.
Si tratta, a mio avviso, di una presa di coscienza del problema e della volontà politica di trovare una soluzione soddisfacente per i nostri pensionati residenti in Bulgaria sulla scorta del disposto di tutti gli accordi fiscali stipulati dall’Italia che prevedono la tassazione delle pensioni Inps nel Paese di residenza.
A questo punto – conclude Schirò -, considerato che i tempi per la modifica di una convenzione (anche se con un Protocollo aggiuntivo) possono essere lunghi e consapevole che i nostri pensionati residenti in Bulgaria hanno già pazientato a lungo per questa ingiusta vessazione fiscale, mi premurerò di vigilare e sollecitare il MEF a mantenere i propri impegni”.