Mentre i leader di Lega, M5S e Pd sono ancora impegnati nella loro personale guerra di posizione, nella difficile fase post-elettorale che dovrà portare alla formazione di un nuovo Governo, l’on. Eugenio Sangregorio, presidente dell’Usei, torna a sollecitare le forze politiche a cercare con maggiore convinzione e decisione una soluzione politica che porti rapidamente alla formazione del Governo.
“É una storia che si ripete – ha sottolineato Sangregorio, immaginando quanto si potrebbe costruire se solo la politica facesse il suo dovere istituzionale -. In questo momento se il Movimento 5 stelle ammicca al PD, Salvini alza i toni della critica. Ma se fosse il centrodestra a unirsi con il PD lo stesso Salvini sarebbe d’accordo. E Di Maio farebbe l’offeso, criticando tale alleanza. Il Giano-bifronte si ripropone ogniqualvolta una coalizione di maggioranza si scontra con una minoranza, ma tutti ben sappiamo quanto una situazione come quella che attualmente sta bloccando la politica italiana – non mi stancherò mai di ripeterlo – sia dannosa per il Paese”.
Il deputato dell’Usei interviene alla vigilia del 1 maggio, che celebra il lavoro come pilastro della Repubblica, e suggerisce anche un punto dell’agenda del prossimo Governo: il potenziamento della cooperazione economica tra Italia e Argentina e lo sviluppo di partnership in grado di sfruttare le occasioni per migliorare l’economia dei due Paesi.
“La strada argentina – afferma Sangregorio – è la migliore per uscire dai marosi economici. L’italia ha bisogno dell’Argentina – ha spiegato -, come l’Argentina ha bisogno dell’Italia. E’ assolutamente necessario un Governo che vada oltre le liti personali tra i tre principali partiti italiani.
Per questa ragione come deputato eletto in America Meridionale (con cuore e testa in Argentina), Sangregorio ha rilanciato la sua «cura»: “Vorrei che tutti i cittadini italiani, sia i residenti che i connazionali all’estero, sappiano quanto sono disposto a lottare affinché migliorino le condizioni economiche e lavorative nei due Paesi. L’Argentina, grande nove volte e mezzo l’Italia, ha 42 milioni di abitanti e il solo settore agroalimentare produce tanto da poter sfamare mezzo mondo. Ma non è solo l’agricoltura un fattore strategico per le due economie: la quantitá di litio estraibile dalle importanti miniere esistenti e da quelle ancora esplorabili, farebbe dell’Italia uno dei principali elaboratori a livello mondiale di questo materiale per generare apparati industriali di primo livello. Le eccellenti relazioni esistenti potrebbero accrescere il lavoro nei due Paesi: l’Italia con il know-how e le tecnologie che possiede aiuterebbe a meglio produrre in Argentina e da qui ricevere le materie prime alle quali sommare un valore aggiunto sia per le necessità interne che per una successiva esportazione in altri continenti”.
Ecco il motivo per cui l’Italia deve essere assolutamente il socio strategico dell’Argentina per l’integrazione tra gli italiani. “La politica, ed in questo caso la diatriba tra i maggiori partiti, condiziona fortemente questa possibilità di sviluppo – ha chiuso ogni questione il presidente Usei -. Non è più accettabile che i partiti siano tanto inetti e insensibili da pensare solo ai loro interessi e tatticismi, senza considerare quanto dannosa sia l’attesa della formazione di un nuovo governo, e peggio ancora il ritorno a nuove elezioni”.