La mobilitazione e la discussione politica che il PD all’estero sta portando avanti da lungo tempo tra le nostre comunità e alla presenza di numerosi parlamentari, dirigenti e big del partito, ha avuto un altro momento importante lunedì scorso a Bruxelles, quando la Presidente del Partito, Rosy Bindi, ha incontrato il locale circolo cittadino e la comunità italiana, mettendo a disposizione di tutta la comunità una bella e molto partecipata iniziativa.
Una serata davvero ben riuscita, non solo per il numero dei partecipanti (oltre 400 presenti), ma soprattutto per i contenuti e per i toni del dibattito. L’incontro con Rosy Bindi ha costituito un’opportunità unica per presentare alla Presidente del partito la varietà e la ricchezza della comunità italiana in Belgio. Una comunità viva e vibrante, radicata da decenni in un Paese in cui ha assunto progressivamente un ruolo crescente nel tessuto sociale, economico e politico belga. E’ una comunità che è passata attraverso sofferenze e sacrifici indimenticabili – la tragedia di Marcinelle ne è il simbolo – e che, nonostante il distacco e l’oblio del proprio Paese di origine, ha avuto la forza di organizzarsi ritagliandosi uno spazio di cittadinanza fondamentale tra tutte le comunità straniere. Davanti a Rosy Bindi, molti erano i connazionali giunti dalle zone minerarie del Limburgo, da Liegi, da La Louviere, dai quartieri di Bruxelles dove più antica è l’emigrazione italiana.
Accanto a loro, foltissima anche la presenza dell’emigrazione più recente, arrivata a Bruxelles per stabilirsi nella capitale delle istituzioni comunitarie. La platea che ha incontrato Rosy Bindi è stata quindi rappresentativa della sfida che il partito vive a Bruxelles e in Belgio: offrire una risposta politica comune alle esigenze della comunità storica italo-belga (che oggi, con l’introduzione del diritto alla doppia cittadinanza, vive in un contesto politico del tutto nuovo), delle generazioni più giovani e dei concittadini attivi nel mondo delle istituzioni UE.
Rimaniamo convinti che la rappresentanza sia la risposta più valida e concreta a tutte queste sfide: tra il giovane ricercatore o precario che arriva all’estero e l’operaio giunto decenni fa in cerca di lavoro non c’è quella distanza in cui si è indotti a credere ad una prima analisi. In primo luogo perché l’emigrazione è ancora un fenomeno attualissimo nella società italiana. E soprattutto perché entrambe queste generazioni di emigrazione vivono esigenze comuni quando si tratta di chiedere assistenza, sostegno culturale, riconoscimento del valore che la presenza italiana all’estero costituisce per l’intero Paese.
La comunità italiana in Belgio è una delle tante facce dell’Italia oltre l’Italia, delle originali esperienze di integrazione che la nostra emigrazione ha costituito in giro per il mondo, quegli "italiani col trattino", come li ha definiti lo storico Franzina al seminario del PD organizzato a Roma il 5 maggio scorso sui 150 dell’Unità d’Italia tra gli italiani nel mondo.
Per decenni la nostra comunità all’estero è stata una Italia “malgrado l’Italia”, ovvero malgrado le dimenticanze e la sottovalutazione in cui il nostro Paese ha tenuto le questioni degli Italiani all’estero.
Molto è cambiato, per fortuna, negli ultimi dieci anni. Per gli Italiani del Belgio si è passati in poco tempo ad una doppia acquisizione: l’istituzione della circoscrizione estero seguita, lo scorso anno, dall’introduzione del diritto alla doppia cittadinanza italo-belga. Resta però ancora molto da fare sul tema della rappresentanza, e la pessima riforma dei Comites e del CGIE presentata dal centrodestra costituisce oggetto di grande preoccupazione per le nostre comunità.
Rosy Bindi, che segue da tempo i temi degli Italiani all’estero, ha accolto con interesse tutte queste riflessioni e si è impegnata a dare sempre più spazio alle nostre istanze nelle iniziative politiche del partito nazionale. A cominciare dal prossimo 5 novembre, quando una delegazione degli italiani nel mondo sarà presente alla manifestazione nazionale indetta dal PD. Proseguirà poi con la preparazione della prossima conferenza sul partito, che coinvolgerà gli iscritti e i circoli all’estero. Tutto questo percorso, che viene da un impegno lungo e da un radicamento forte del PD sul territorio, condurrà naturalmente alla stesura delle proposte programmatiche in vista delle prossime elezioni (sperando che arrivino presto): il PD, che è fiero di potersi definire, come ha detto Bersani, "il partito degli Italiani nel mondo", farà della valorizzazione degli Italiani all’estero – grazie al potenziale e all’investimento che essi possono rappresentare per l’intero Paese – uno dei punti centrali per il rilancio dell’Italia.
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