"Desidero dare notizia pubblicamente di quanto mi è successo ieri, a Roma, una volta tornato da Atene, dove sono da anni regolarmente residente. Aprendo la porta dell’appartamento in cui vivo quando sono in Italia, ho trovato una busta del Senato della Repubblica sul pavimento, appena sotto la porta. Mi sono assai meravigliato, ammetto. All’interno della busta, una lettera sulla quale c’era scritto il testo del comunicato che il Senatore del PdL Juan Esteban Caselli aveva già inoltrato alle agenzie di stampa, in risposta alla mia nota nella quale, fra le altre cose, esprimevo solidarietà al quotidiano online ItaliachiamaItalia e al suo direttore, Ricky Filosa, per la querela ricevuta dal parlamentare italo-argentino". E’ quanto racconta Massimo Romagnoli, PdL, Presidente del Movimento delle Libertà, che prosegue: "Si badi bene: per ‘infilare’ quella busta sotto la porta di casa mia, qualcuno è salito al quinto piano del palazzo ed è arrivato fino al mio appartamento, che in questi giorni – essendo io ad Atene con tutta la mia famiglia – era vuoto. Naturalmente, io ero già a conoscenza della replica di Caselli, che avevo appunto letto sulla stampa. Che bisogno c’era di farmi recapitare, in un modo così bizzarro, per usare un eufemismo, una lettera nella mia residenza privata? Qualcuno potrebbe anche interpretare il fatto come un gesto intimidatorio…".
"Attraverso un sms inviato al cellulare di Caselli – continua l’esponente del PdL -, gli ho fatto sapere, in maniera gentile, che nel palazzo in cui vivo c’è la cassetta delle lettere al piano terra. Il Senatore è pregato di tenere lontano i suoi scagnozzi da casa mia, dove quando sono a Roma vivo con mia moglie e i miei tre figli piccoli, altrimenti – conclude Romagnoli – potrei anche diventare cattivo".
Discussione su questo articolo