Si è svolto ieri a Plovdiv, la seconda più importante città della Bulgaria, il convegno dedicato alle problematiche della doppia imposizione ai pensionati italiani residenti in quel Paese.
Il convegno è stato organizzato da Antonio Tutino, del Patronato ENASC, e da Davide Cristiano, responsabile dell’Associazione FEDITES. Presenti l’onorevole Liliya Nedeva e l’onorevole Massimo Romagnoli, membro CGIE e presidente del Movimento delle Libertà. In sala, numerosi pensionati italiani residenti in Bulgaria.
Dopo gli interventi dei relatori si è aperto un dibattito costruttivo tra i presenti e gli speakers. Si è convenuto prima di tutto di coinvolgere l’Ambasciata Italiana e successivamente di creare un tavolo operativo con tutti i decisions maker, come i dirigenti del MAECI, del MEF, dell’Ufficio delle Entrate e dell’INPS.
“E’ chiaro – dichiara Romagnoli – che la convenzione scritta molti anni fa, in cui si faceva riferimento alla Repubblica Popolare di Bulgaria (quando questa non faceva parte dell’UE) non può essere valida oggi, visto che la situazione era diversa rispetto a quella attuale. E’ strano, inoltre, che la convenzione chieda per la detassazione delle pensioni la nazionalità bulgara. Come è strano che l’unico paese del mondo ad avere problemi con i pensionati residenti in Bulgaria sia l’Italia”.
“Gli uffici erogatori delle pensioni italiane hanno lasciato improvvisamente diversi pensionati residenti in Bulgaria senza soldi negli ultimi mesi: da italiano ritengo che sia vergognoso. Come MdL, su questo tema, abbiamo portato risultati positivi sia in Albania che in Grecia: ci adopereremo affinchè anche questo problema venga risolto”, conclude il presidente del Movimento delle Libertà.