Dopo una settimana di Consiglio generale degli italiani all’estero, che si è tenuto alla Farnesina, Massimo Romagnoli, consigliere Cgie, commenta così: “Il messaggio che arriva dal Cgie, dopo giorni di lavoro molto impegnativi, in sintesi è il seguente: il governo guidato da Mario Monti presti più attenzione all’universo degli italiani nel mondo, e non solo a parole, ma dimostrando con fatti concreti il proprio interesse per i connazionali residenti oltre confine. Un messaggio nel quale mi ritrovo completamente”. “Abbiamo iniziato l’assemblea plenaria del Cgie senza la presenza di alcun esponente dell’esecutivo: il governo, quindi, ci ha completamente ignorato. Questo mi dispiace moltissimo, perché così rischiamo di parlare solo fra noi, senza alcun interlocutore capace di portare le nostre istanze in sede governativa”.
Romagnoli torna sul tema che riguarda il rinnovo degli organi di rappresentanza degli italiani all’estero: “Si deve votare prima possibile per il rinnovo di Comites e Cgie, su questo punto sono d’accordo praticamente tutti i membri del Consiglio, così come la maggior parte dei parlamentari eletti all’estero. E’ importante non rimandare ulteriormente le elezioni: i Comites non si rinnovano ormai da otto anni, e questa è una situazione che non è più possibile accettare”.
In conclusione, il consigliere del Cgie, sull’argomento relativo ai tagli, osserva: “I tagli alla rete consolare, non dobbiamo dimenticarlo, sono iniziati sotto il governo Prodi. In ogni caso, la mia opinione è che in questi anni siano stati tagliati gli sprechi, sia stato eliminato tutto ciò che c’era di superfluo. Anche per quanto riguarda la diffusione della nostra lingua e della nostra cultura, certamente importantissime per i nostri connazionali all’ estero, è ora che gli enti gestori, come già proposto da qualcuno, pensino a come auto-finanziarsi, perché non possiamo ignorare la fortissima crisi economica che ancora attanaglia il nostro Paese. Basta lamentarsi sempre, piuttosto – conclude Romagnoli – pensiamo a come creare risorse con nostre iniziative autonome, magari coinvolgendo imprese importanti o grandi società nella sponsorizzazione di attività ed eventi culturali. In altre parti del mondo è abitudine consolidata, facciamolo anche noi".
Discussione su questo articolo