Antonio Razzi è stato eletto con l’Italia dei Valori nella ripartizione estera Europa. E’ passato poi con la maggioranza, con il gruppo dei Responsabili, oggi chiamato Popolo e Territorio. E’ l’onorevole operaio alla sua seconda legislatura. Residente in Svizzera, dice con orgoglio di essere un grande difensore degli italiani residenti all’estero.
A colloquio con ItaliaChiamaItalia, l’onorevole ha parlato, fra l’altro, di ristorazione italiana oltre confine, di Cgie e Comites, di politica interna.
Poco prima dell’inizio dell’estate Razzi era entrato in polemica con Guglielmo Picchi e Raffaele Fantetti, entrambi PdL, per ciò che riguarda i ristoranti italiani all’estero, a favore dei quali il deputato ex Idv ha lanciato la sua iniziativa, il marchio "Ottimo", "l’unico vero marchio che all’estero rappresenta la vera cucina italiana", dichiara. E a proposito della polemica con Picchi e Fantetti, spiega: "Non credo che il primo che si alza la mattina possa proporre qualcosa. I ristoratori italiani all’estero devono sapere che oltre confine c’è un solo marchio, che è ‘Ottimo – Ristoranti italiani all’estero’, che viene rilasciato dal ministero dell’Agricoltura, insieme a quello del Turismo e degli Esteri. Altri possono fare quello che vogliono, tutti possono regalare una targa ad un amigo, chi glielo vieta?; ma le loro iniziative non sono quelle riconosciute dallo Stato italiano. La nostra è quella realmente valida".
Il marchio, spiega Razzi, non è ancora stato "ufficializzato", "siamo ancora in fase di costruzione". "Spero che in autunno si cominci con il processo di ufficializzazione" dell’iniziativa. Quindi "informeremo le ambasciate italiane" di tutto il mondo riguardo il via dell’operazione. Saranno proprio le nostre ambasciate, sottolinea Razzi, a decidere quali ristoranti "saranno idonei a ricevere la targa Ottimo". L’intento, spiega a ItaliaChiamaItalia, è quello di dare ai consumatori la garanzia di mangiare italiano, di trovare nei ristoranti che espongono il marchio ‘Ottimo’ la qualità dell’enogastronomia made in Italy.
Costerà qualcosa questa targa? "La targa costa. Ma io sto cercando di evitare ogni costo ai ristoratori, e questo sto cercando di spiegare al ministro Romani. Anche perchè mi sembra giusto premiare i veri ristoratori italiani nel mondo per il loro lavoro, senza chiedere nulla in cambio".
Sempre in tema di italiani all’estero, passiamo a parlare di Comites e Cgie. Razzi è da sempre per la soppressione del Consiglio Generale degli italiani all’estero. Ora che è passato alla maggioranza, è ancora dello stesso parere? "Certo, ho fatto la proposta di legge. Sono sempre per l’abolizione del Cgie. Perchè se si vuole difendere il voto degli italiani all’estero, se si vogliono difendere gli eletti all’estero, dobbiamo, noi italiani nel mondo, spiegare all’Italia che il Cgie non serve. Servono i parlamentari eletti all’estero e i Comites, perchè sono gli unici organi ad essere davvero a stretto contatto con il territorio".
A proposito del suo passaggio con la maggioranza, come vive Antonio Razzi questa nuova situazione? "Ho aderito al gruppo dei Responsabili, che oggi si chiama Popolo e Territorio, e mi sto prendendo delle belle soddisfazioni. Prima, quando stavo con l’Italia dei Valori, non potevo difendere davvero gli italiani all’estero, perchè non venivo ascoltato, non si poteva fare niente. Con Di Pietro non si poteva lavorare". Insomma, secondo quanto ci racconta l’onorevole eletto all’estero, Di Pietro proprio di italiani nel mondo non ne voleva sapere. Razzi spiega di essere passato con la maggioranza "non per i soldi, come qualcuno ha scritto, o perchè qualcuno mi pagasse il mutuo". La sua decisione l’ha presa "per il bene del Paese", e per "avere qualcosa per gli italiani nel mondo".
In conclusione, gli chiediamo se secondo lui il governo andrà avanti per tutta la legislatura: "Credo che questo governo stia lavorando così bene, non credo quindi che si andrà a votare nel 2012. Penso che si arriverà al termine naturale della legislatura, anche perchè il presidente Berlusconi ha un grande consenso in tutto il mondo. La sinistra dovrebbe smetterla di dire che non c’è più la maggioranza di governo, credo che il disco si sia rotto. Non si può chiedere a Berlusconi di andare a casa ogni volta che c’è un problema. Quando si è trattato di votare la fiducia la maggioranza c’è sempre stata. Con questi numeri, si può andare avanti anche dieci anni".
Discussione su questo articolo