Leggendo alcune recenti dichiarazioni dell’On. Francesca La Marca sulla presunta volontà dell’attuale compagine di governo di abolire il voto all’estero, mi son chiesto se non stessi assistendo all’ennesima fake news orchestrata da qualche bontempone della politica.
Ma su quali fonti si basano le affermazioni fatte dall’Onorevole? Non è dato saperlo. E se la domanda nasce spontanea, ancor più ovvia è la risposta. Quelle fonti non esistono perché la notizia tale non è, in quanto non veritiera, probabile frutto della necessità di creare un po’ di attenzione verso il personaggio politico che, parliamoci chiaro, qui in Messico non conosce nessuno, nemmeno i propri elettori.
E’ lecito assumere che l’On. La Marca, con tutto il PD, sia in seria difficoltà, allo sbando, in caduta libera nei consensi; ma la situazione era prevedibile dopo aver sostenuto sciaguratamente durante la scorsa legislatura un infausto emendamento targato Pd che ha permesso la candidatura all’estero anche agli italiani non iscritti all’AIRE e dunque a chi oltre confine non ci ha mai vissuto davvero: un vero e proprio stravolgimento della legge Tremaglia, il cui padre – Mirko Tremaglia appunto – aveva lottato per assicurare alle nostre comunità un minimo di rappresentanza in Parlamento.
C`è anche la firma dell’On. La Marca sui provvedimenti del PD che durante i governi Letta, Renzi e Gentiloni poi, hanno contribuito allo smantellamento sistematico della nostra rete consolare, alla stretta sugli organici delle Ambasciate e più in generale, all’indebolimento dei servizi a sostegno degli italiani nel mondo.
Anche quando si è trattato di difendere il sistema delle camere di commercio italiane all’estero, piuttosto che la diffusione della lingua italiana nel mondo, l’On. non c’era: assente, mai pervenuta, appiattita sulle posizioni del suo partito romano.
Non in ultimo, se pensa di tornare in Messico, On. La Marca, sarebbe gradito da parte sua un maggior rispetto per la nostra intelligenza, perché abbiamo bisogno di verità, più che di frasi ad effetto, che confondono e dividono. Se può, citi per cortesia le fonti la prossima volta e se dovesse riuscire a riunire qualche “ascoltatore” a Città del Messico, provi ad informarsi prima sulla nostra realtà ,perché non è carino vederla leggere un foglietto scritto da chissà chi, magari “riciclato” da un altro discorso fatto in Canada. Siamo per caso elettori e cittadini di serie C?
Giancarlo Quacquarelli
Coordinatore MAIE MEssico