Organizzato dalle Fondazioni del Partito per la Democrazia cileno (FPD) e del Partito Socialista spagnolo (Fundaciòn Pablo Iglesias), si è svolto a Santiago del Cile un Seminario internazionale che ha messo a confronto alcune delle principali esperienze progressiste europee e sudamericane. Per l’Italia è intervenuto Fabio Porta, attuale coordinatore del Partito Democratico in America Meridionale e per due volte deputato al Parlamento italiano. L’ex parlamentare italiano si è confrontato con la deputata socialista spagnola Olga Alonso in una tavola rotonda moderata dall’ex Ministro e Sindaco si Santiago Carolina Tohà; al centro del confronto il tentativo fallito in Spagna di un accordo di governo tra PSOE e “Podemos” e la neonata esperienza dell’esecutivo italiano tra PD e “Movimento 5Stelle”.
Due esperienze diverse ma con alcune evidenti analogie, unite dal ritrovato protagonismo nei rispettivi Paesi e in Europa dei partiti progressisti italiano e spagnolo. Il giorno successivo è stata la volta di Argentina e Uruguay; in entrambi i Paesi si voterà il prossimo 27 di ottobre e l’esito di entrambe le consultazioni popolari avrà sicuramente conseguenze dirette sugli equilibri politici di tutta la regione.
“Si è trattato – secondo Fabio Porta – di una riflessione comune e di un confronto utile e importante su tematiche di grandissimo interesse e di estrema attualità, non solo per i partiti socialdemocratici e progressisti di Europa e Sudamerica ma per tutti coloro che in questi anni sono impegnati per ridare forza alla democrazia nel mondo, spesso in crisi per la difficoltà di dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini e tante volte attaccata da chi vorrebbe manipolarla per governare in maniera autoritaria”.
“Ai rischi del sovranismo xenofobo e del populismo autoritario – continua l’esponente del PD – dobbiamo rispondere con politiche di maggiore attenzione ai grandi temi dell’ambiente e del lavoro, tradizionali bandiere della sinistra democratica nel mondo, e con un progetto di società aperto e inclusivo, dove emigrati ed immigrati siano parte attiva della crescita e dello sviluppo complessivo dei nostri Paesi e non ‘capri espiatori’ di paure e rancori che nulla hanno a che vedere con i flussi migratori”.
“La nuova esperienza di governo italiano – ha concluso l’On. Porta – dovrà misurarsi e sarà valutata proprio sulla capacità di rispondere a questa sfida, compreso la capacità di rilanciare in chiave strategica la cooperazione sociale ed economica tra l’Europa e l’America Latina”.