Silvio Berlusconi ha deciso di dimettersi. Non è stato sfiduciato, non ha perso le elezioni, non è stato costretto a farlo dall’opposizione, ma dai mercati. Tuttavia, il Pd in particolare fa festa. Anche fra i parlamentari eletti all’estero, c’è chi canta vittoria. Fabio Porta, per esempio, deputato Pd eletto in Sud America e residente in Brasile, che in un comunicato dichiara: "Dopo lunghissimi mesi di agonia, è giunta alla fine la tormentata – e per certi aspetti ‘folle’, visti i rischi che il Paese stava correndo, corsa del governo di Silvio Berlusconi". Chiusa la pagina berlusconiana, si passa a Monti: "Al Professore Mario Monti, da pochi giorni nominato Senatore a vita e quindi incaricato di formare un nuovo governo (che presumibilmente godrà del sostegno di un’ampia maggioranza), il compito difficile ma non impossibile di riportare l’Italia a percorrere un cammino virtuoso, in grado non soltanto di ridurre il debito pubblico e mantenere i conti in ordine ma – e sono le parole dello stesso Senatore Monti – di riprendere il ‘cammino della crescita in un quadro di accresciuta equità sociale’. Il resto verrà da sé".
Il deputato eletto all’estero spiega che anche tra gli italiani nel mondo "esiste una grande aspettativa rispetto alla costituzione di un nuovo governo. L’elenco delle rivendicazioni sarebbe lungo ma vorrei soffermarmi su un paio di punti, condizioni essenziali per voltare pagina e passare ad affrontare i problemi reali: vogliamo innanzitutto essere considerati una risorsa e non un problema; noi possiamo essere parte della soluzione della crisi che ha colpito il Paese in maniera tanto violenta".
Discussione su questo articolo