Guglielmo Picchi, PdL, dichiara: "Sono sempre disponibile al confronto e al dialogo sia in pubblico che in privato". Sì, a chiacchiere: il deputato è stato invitato più volte ad un pubblico dibattito-confronto, da parte di più persone. Per esempio, da parte di Vincenzo Nicosia, presidente di Sicilia in Europa, associazione con base a Manchester, nel Regno Unito. Ma Picchi non ha mai risposto all’invito di Nicosia. Eppure, come dichiara l’eletto all’estero, "a Londra passo circa un terzo del mio tempo ogni anno e quindi non ho alcuna difficoltà ad incontrare le associazioni rappresentative delle nostre comunità, qualora ancora ve ne fossero". Primo: sì, ce ne sono senz’altro, anche se forse Gully ha perso il contatto con il territorio e quindi neppure lo sa. E poi, visto che passa "un terzo" del suo tempo a Londra – almeno secondo quanto afferma -, perchè non accettare l’invito ad un pubblico dibattito con i connazionali residenti nel Regno Unito?
Forza Picchi, sorprendici: contatta Nicosia e digli che finalmente sei disposto a partecipare ad un confronto diretto con un gruppo di italiani all’estero, che poi sono quelli che ti hanno inviato in Parlamento con il proprio voto: loro hanno diritto di rivolgerti degli interrogativi più di chiunque altro. Oppure sei disposto a partecipare solo ai dibattici pubblici che dici tu?
Occhio, però: se un connazionale dovesse chiederti cos’hai fatto in tutti questi anni alla Camera a favore degli italiani nel mondo, non rispondere come hai fatto con il direttore di ItaliaChiamaItalia, al quale hai semplicemente dato dello "stronzo", solo per averti rivolto, da giornalista, la stessa domanda. Altrimenti corri il rischio di essere preso a pomodori in faccia… Un confronto pubblico, occhi negli occhi, non è mica come stare su Facebook.
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