Con tutto quello che sta succedendo in Italia in queste ore, ci tocca pure occuparci di Guglielmo Picchi, deputato eletto con il PdL nella ripartizione estera Europa, che pare voler sfuggire alle proprie responsabilità. Almeno così sembra, a giudicare dagli sms che ha inviato al direttore di Italiachiamaitalia.it, Ricky Filosa, nei quali – fra minacce più o meno velate – scrive: “Ho smentito subito di essere malpancista, con il Corriere”. Ah sì? Beh, noi siamo andati a controllare. E sul Corriere del 6 novembre, in un articolo intitolato “16 i deputati decisivi per le sorti del Cavaliere”, leggiamo Picchi che dichiara: “La mia scelta? Per ora dico no comment”. E ancora: “Il voto di fiducia? Su questa domanda non ho alcun commento da fare”. Praticamente non ha detto nulla: dov’è la smentita?
Ricapitoliamo, per chi si fosse perso qualche puntata. Guglielmo Picchi il 26 ottobre invia ad alcuni suoi colleghi del Popolo della Libertà un sms (è uno specialista quando si tratta di messaggini, a quanto pare) e scrive: “Scusa, ma passo con l’Udc”. I colleghi pidiellini provano a contattarlo telefonicamente, per ore, ma lui niente, non risponde. ItaliaChiamaItalia lo stesso giorno chiama al telefono Ricardo Merlo, deputato Maie vicino all’Udc di Casini. Merlo con il nostro quotidiano online non si sbilancia più di tanto, ma in qualche modo conferma: sono in corso contatti fra Udc e Picchi. “Casini mi ha chiesto il percorso politico di Picchi, e io gli ho dato la mia opinione”, dichiara il deputato italo argentino a ItaliaChiamaItalia.
Intanto i colleghi del Pdl continuano a cercare Picchi al telefono, che continua a non rispondere. Neppure il giorno dopo, neanche quello dopo ancora. Il mistero s’infittisce, fin quando il 2 novembre arriva la notizia della partecipazione di Guglielmo alla riunione carbonara dei malpancisti del partito, riunione che si tiene in un lussuoso hotel nel centro di Roma: oltre che su ItaliaChiamaItalia, la notizia è stata pubblicata dal Corriere della Sera, da Il Giornale, da Libero, dall’Ansa e dall’agenzia TM News.
Picchi non smentisce mai il suo “mal di pancia”, con nessuno. A chi su Facebook gli chiedeva se stava passando all’Udc, rispondeva "chiedetelo ai giornalisti"; uno che vuole smentire davvero, ha a disposizione una semplice parolina di due lettere: no. Nessuna smentita, quindi, per giorni. Tranne che, alla fine, proprio con ItaliaChiamaItalia. E Picchi smentisce molto, troppo tardi. In una conversazione su Facebook con il nostro Emanuele Esposito, dichiara: "Sono iscritto al PdL, sono stato eletto nel PdL, mi comporterò di conseguenza. Basta bufale sulle mie sorti". Solo l’8 novembre quindi, da ciò che dichiara Picchi, "la notizia è smentita", scrive Esposito.
Forse perché il giorno prima, come riporta il Corriere del 7 novembre, Picchi aveva trovato un accordo con il PdL, o qualcosa del genere: “Berlusconi avrebbe recuperato alcuni deputati che stavano smarrendo la retta via: Guglielmo Picchi, Franco Stradella, Giuliano Cazzola, Antonio Buonfiglio e Manuela Di Centa”. Può essere.
Picchi finisce anche a “Porta a Porta”, in un servizio giornalistico che lo cita fra i “malpancisti”, anche se si dice pure che Picchi era pronto a tornare sui suoi passi.
Insomma, uscito dal PdL o meno, Picchi è senza alcun dubbio fra i “malpancisti”, e per noi – indipendentemente da ciò che è accaduto dopo – resta un deputato “ballerino”.
La sintesi finale della storia l’ha data molto bene, secondo noi, L’Italiano di Gian Luigi Ferretti: cos’è successo? “I casi sono 3: Picchi non ha avuto quello che chiedeva all’Udc; ha avuto quello che voleva dal Pdl; non ha avuto nulla nè fall’Udc nè da Pdl e quindi tanto valeva rimanere dove era”.
Quando uno pensa a tradire, è già un traditore, che poi porti a termine il tradimento o no. E di un traditore non ci fideremo mai più, perchè "chi ha tradito tradirà".
E tutti noi lo ricorderemo comunque come un deputato "ballerino", uno che soffre di "mal di pancia" – perchè i fatti lo dimostrano e i fatti sono inopinabili -, uno che ha votato centinaia di volte contro il Governo, in Parlamento. Uno che, quando gli è stato chiesto dal nostro direttore "cos’hai fatto per gli italiani all’estero in tutti questi anni in Parlamento?", come tutta risposta ha cominciato ad insultare. Picchi? Se lo conosci lo eviti.
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