Gentile Ambasciatore,
desideriamo ringraziarLa della lettera dello scorso 19 settembre con cui Lei si è premurata di rispondere alle domande da noi sollevate sui temi dell’organizzazione del lavoro negli uffici consolari in Svizzera.
La ringraziamo, in particolare, degli utili aggiornamenti forniti circa le iniziative avviate, o in fase di avvio, in vista del miglioramento del servizio per i connazionali qui residenti.
Vorremmo assicurarLa, per parte nostra, che l’articolo pubblicato su “La Pagina” lo scorso 5 settembre, puntava a stimolare un utile scambio di riflessioni intorno ai processi lavorativi in corso nei consolati italiani in Svizzera. In vista di ciò, ci è sembrato utile auspicare l’introduzione di una più intelligente organizzazione del lavoro consolare, sulla falsariga di quanto già fatto negli anni scorsi nell’ufficio consolare zurighese.
Prendiamo atto, per altro, che esigenze di riservatezza non Le consentono di fornire indicazioni sui procedimenti disciplinari inflitti al console Barbaro, l’indiscusso protagonista – desideriamo ricordarlo – del rinnovamento del Consolato generale di Zurigo.
Voglia gradire, Signor Ambasciatore, i sensi del nostro distinto ossequio,
Gerardo Petta