Secondo il deputato del Pd Fabio Porta, eletto in Sudamerica, alcuni Consolati italiani nel mondo sono “al collasso”. Ma fino all’altro giorno a governare c’era (anche) il Pd, ovvero il suo partito… Facile ora prendersela con un governo di centrodestra.
Uno degli slogan preferiti da Porta è “fatti, non parole”. Allora, oltre alle parole, pronunciate o scritte, cos’ha intenzione di fare l’onorevole dem per cercare di venire incontro alle richieste dei connazionali? Gli italiani nel mondo, tutti, dovunque siano residenti, meritano servizi consolari efficienti in tempi dignitosi. Le chiacchiere stanno a zero e gli italiani all’estero cominciano a perdere la pazienza…
Ecco qui di seguito il comunicato di Porta:
“Alle ripetute interrogazioni e agli emendamenti presentati dal Partito Democratico si sono aggiunte nelle ultime settimane analoghe iniziative parlamentari dei colleghi dei partiti di maggioranza. A margine della discussione avvenuta giovedì 16 marzo in Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati sulla interrogazione presentata dall’On. Caiata (FdI), sono intervenuto per chiedere al governo di sostenere convintamente la richiesta di finanziamento ulteriore del fondo per l’adeguamento delle retribuzioni dei contrattisti proveniente tanto dalla maggioranza quanto dall’opposizione”. Lo dichiara in una nota l’On. Fabio Porta, deputato Pd eletto in Sudamerica.
“L’approvazione degli emendamenti presentati in questi giorni al Senato al decreto sul PNRR costituirebbe una concreta opportunità per dare seguito all’apertura manifestata questa mattina dal Sottosegretario agli Esteri, Silli”, prosegue Porta. “Ai noti problemi della nostra rete consolare vanno date risposte urgenti, a partire dalla valorizzazione del maggiore contingente di personale costituito proprio dagli impiegati a contratto”.
Secondo Porta “aumentare il fondo per l’adeguamento dei contratti e favorire il concorso interno al MAECI per il passaggio nei ruoli di parte di questo personale sono due passaggi semplici ma efficaci per intervenire in maniera intelligente ed incisiva nel potenziamento di una rete consolare che in alcuni casi si trova sull’orlo del collasso. In caso contrario – conclude il deputato dem – rischieremmo di mortificare qualsiasi iniziativa destinata alle nostre collettività, a partire dal “turismo delle radici” al quale abbiamo dedicato alla Camera una importante iniziativa”.