La riunione era stata organizzata da tempo, almeno da alcune settimane. Non senza qualche sfumatura carbonara: una riunione "a porte chiuse", annunciata solo a pochi eletti – no, non eletti in Parlamento, anche se molti di loro vorrebbero esserlo -, attraverso posta elettronica. Per poco restava fuori Massimo Romagnoli, presidente del Movimento delle Libertà, che solo qualche giorno prima ha ricevuto l’invito – in realtà, una email col programma – a partecipare all’incontro del coordinamento europeo del Popolo della Libertà. Incontro svoltosi a Berlino e messo in piedi da Guglielmo Picchi, deputato, e Raffaele Fantetti, senatore.
I due parlamentari devono avere percepito Berlino come un inferno: speravano certo di essere coccolati e "lisciati" dai presenti, ma così non è stato, ahiloro. Anzi, il clima era di fuoco: contestatissimi, Picchi e Fantetti, da non pochi tra i presenti (in totale un gruppo di 27 persone), pidiellini giunti da Svizzera, Francia, Belgio, Regno Unito… I due eletti all’estero, residenti entrambi a Londra – anche se Fantetti in realtà ha sempre vissuto e lavorato a Roma (e non è l’unico fra i 18 parlamentari “stranieri”) e Picchi sta più a Firenze che nella capitale inglese – sono stati accusati di non avere lavorato sul territorio, di avere abbandonato l’elettorato per oltre quattro anni e mezzo e di svegliarsi solo adesso, a pochi mesi dalle elezioni politiche (primavera del 2013). Insomma, i due onorevoli sono stati colpiti dal tanto temuto e odiato – da loro – fuoco amico: in poche parole, sono stati ritenuti colpevoli di ciò di cui da tempo discutiamo noi di ItaliaChiamaItalia: tanta fuffa e pochi fatti, anzi nessuno.
A più di qualcuno ha dato fastidio anche che l’Europa debba apparire ormai "blindata", ovvero proprietà esclusiva di Picchi&Fantetti: la premiata ditta punta infatti a farsi rieleggere per conquistare la poltrona anche nella prossima legislatura. Eppure altri pidiellini in Europa vorrebbero avere la possibilità di correre, e non solo di partecipare, ma anche di vincere. Sono stanchi di fare da affluenti al fiume, vogliono provare a giocare come protagonisti. Portare voti e consensi ai due parlamentari uscenti serve a poco, a niente, a dire il vero, soprattutto se questi eletti poi si dimenticano di chi li ha aiutati ad andare a Roma.
Ciò che è accaduto a Berlino è la prova che il PdL, anche all’estero, è alla frutta. La gente è stanca, pretende chiarezza, per dare fiducia a chi dimostri di lavorare sul serio, non solo a chiacchiere.
Di buono c’è che Picchi, pubblicamente, ha ringraziato Massimo Romagnoli e il suo Movimento delle Libertà: è un movimento importante, ha detto il deputato, e va tenuto in considerazione. Speriamo che si ricordi di ciò che ha detto davanti a quell’uditorio, prima di scrivere – o mandare a scrivere – uno di quei comunicati velenosi contro Romagnoli e il MdL.
A proposito di Romagnoli: ci risulta che durante il suo intervento abbia detto di essere stanco di chi rema contro, di chi mette in dubbio il suo attaccamento al partito, ha ricordato che il sito web del suo Movimento è l’unico ad avere il collegamento sul sito ufficiale del PdL, e che sta lavorando direttamente con Angelino Alfano per cio’ che riguarda le elezioni siciliane. Guardando negli occhi i presenti ha sbottato: "a questo punto non so nemmeno se mi ricandido!". Immaginate lo sguardo di Picchi, avrà avuto gli occhi di fuori, c’è da scommetterci.
Fantetti? Ormai è ritenuto da tutti l’ombra di Picchi, come prima veniva considerato quella di Aldo Di Biagio. Dopo il suo ingresso in Senato – ha sostituito Nicola Di Girolamo, finito in gabbia – si era promesso di fare miracoli: ne è riuscito a fare solo uno, far dimenticare che esiste, per il suo silenzio assordante e le pochissime, quasi nulle, iniziative messe in atto.
Ecco che il PdL sta crollando, dal Sud America – dove e’ un caso da eutanasia -, passando per il Nord e Centro America – dove il centrodestra e’ ormai nelle mani di Ricardo Merlo, presidente Maie – per arrivare in Europa, dove anche i più berlusconiani si rendono conto che dal partito di via dell’Umiltà per gli italiani all’estero non è mai arrivato nulla di buono.
Chissà che cosa accadrà alle Politiche: il nostro augurio è che, comunque vadano le cose, ci sia un ricambio fra gli eletti all’estero. In Europa, per esempio, possibile che non ci sia nessuno in grado di farsi avanti a vincere sui due parlamentari uscenti? Secondo noi le persone giuste ci sono: basterebbe che prendessero più coraggio. Oggi, senza aspettare ancora. Perchè poi potrebbe essere troppo tardi.
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