Propongo ai lettori di esporre il tricolore dal balcone o dalla finestra di casa in segno di vicinanza ai nostri due marò incarcerati in India. Sta infatti già scemando l’attenzione sulla sorte di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che da quasi un mese sono trattenuti in India con l’accusa di aver provocato, in una sparatoria, la morte di due pescatori del Kerala. I nostri marò – che comunque pare proprio fossero di servizio in acque internazionali – devono tornare a casa e, finché non sarà così, invito i verbanesi e tutti i lettori a esporre un tricolore ai loro balconi.
Sarà un gesto simbolico, ma farà capire che i nostri militari, che si stanno comportando con coraggio, dignità e in perfetta trasparenza, non sono soli. Anche perchè dispiace sottolineare come il Governo – pur avendo un alto rispetto per il Ministro Terzi – sembri un po’ debole a livello internazionale.
Ricordo infatti la tragedia del Cernis che nel 1988 costò la vita a 20 persone e che fu causata da evidenti colpe dei militari statunitensi che assurdamente passarono con un aereo sotto i cavi di una funivia, ma il processo si tenne negli Usa e non in Italia.
Più di recente ricordo le inchieste sulla morte di Nicola Calipari e le difficoltà italiane di appurare la verità. Ripensando all’India è clamorosa la vicenda giudiziaria seguita al disastro ambientale di Bhopal con la morte accertata di oltre 3.700 ma ben poche conseguenze per i manager della multinazionale proprietaria dell’impianto.
Auspico che prevalga il buonsenso e che, nel compiere tutte le indagini, non si penalizzino i nostri militari che, in fin dei conti, presidiavano un tratto di mare infestato da pirati contro i quali non si agisce a sufficienza a livello internazionale ed è per questo che è ben strano che l’Unione Europea – ma cosa conta allora l’Italia? – non protesti a livello ufficiale con l’India che nega anche i confronti e la presenza di nostri rappresentanti perfino alle perizie balistiche!
*già deputato PdL e sindaco di Verbania
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