Dopo lo scandalo del caso Razzi, che ancora una volta ha contribuito a gettare ombre sul mondo degli italiani all’estero e sui loro rappresentanti in Parlamento, interviene nel dibattito il Pd Svizzera: "Le recenti notizie diffuse da alcuni programmi televisivi e da numerosi quotidiani italiani sulla compravendita di voti di alcuni parlamentari italiani, e tra questi anche di eletti nella circoscrizione estero, oltre a riproporre la questione morale in un mondo che sembra aver smarrito il senso dell’etica, della coerenza e della rappresentanza, richiama l’urgenza di una nuova legge elettorale e di una riforma delle procedure del voto all’estero".
"Nelle ultime due legislature – si legge in una nota – si sono verificati dei casi di frodi e brogli elettorali nella circoscrizione estero. Brogli, che rischiano di mettere in forte discussione la legge sul voto all’estero e quindi la futura partecipazione degli emigrati alle elezioni legislative. Perciò il Pd in Svizzera chiede ai Presidenti delle Assemblee parlamentari una riforma della legge 459/2001".
"Inoltre il Partito democratico in Svizzera, stigmatizzando ogni forma di trasformismo parlamentare, chiede le dimissioni del parlamentare residente in Svizzera Antonio Razzi che, un anno fa, con il suo innaturale sostegno ad un partito diverso da quello che l’aveva fatto eleggere in parlamento, ha determinato un corso fuorviante della recente storia italiana contribuendo così a far sopravvivere un governo che ha portato il nostro Paese a rischio di fallimento finanziario. Un comportamento, quello del deputato Razzi di Lucerna, che ha offeso la dignità dei cittadini italiani residenti in Svizzera, soprattutto dopo le sue dichiarazioni anche scurrili sulla compravendita dei voti andate in onda sia nel programma “Gli intoccabili” che in quello di ”Italialand” di Crozza, entrambi della rete televisiva La7".
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