Paolo Bosusco sta bene ed ha scelto di affrontare l’emergenza forse piu’ grave che gli sia mai capitata, un sequestro da parte di un gruppo maoista nello Stato indiano dell’Orissa, con la lucidita’ e la determinazione che in queste circostanze possono significare una chance in piu’ per la salvezza. Nel giorno in cui Claudio Colangelo, che aveva scelto di fare con lui una esperienza nelle zone tribali al confine fra i distretti di Kandhamal e Ganjam, e’ stato rilasciato dagli uomini del comandante Sabuasachi Panda, domenica 25, Bosusco ha parlato con due giornalisti indiani della Bbc assicurando che ‘sebbene la situazione non sia piacevole queste persone sono molto gentili, mi trattano bene’.
L’audio con la voce del rapito piemontese e’ stata diffusa nel momento in cui il negoziato in corso fra delegati del governo dell’Orissa e dei maoisti sta subendo un rallentamento perche’ il ‘chief minister’ Naveen Patnaik ha annunciato di avere la necessita’ di studiare ‘nuove proposte’ formulate dai rappresentanti della guerriglia. Questi ultimi hanno pero’ smentito di aver presentato alcunche’ di diverso rispetto ai 13 punti diffusi da Panda al momento del sequestro delle quattro persone che facevano trekking nella foresta di Saroda, e che sono stati resi pubblici e consegnati al governo. ‘Noi diciamo che sono gli stessi – hanno detto i due delegati maoisti – BD Sharma e Dandapani Mohanty, mentre Patnaik dice che sono nuovi. Questione di punti di vista’.
Il capo del governo locale, sotto pressione anche per il sequestro nel sud di un deputato tribale del suo partito Bjd, ha letto stasera una dichiarazione ai giornalisti in cui ha esplicitamente precisato che l’esame di queste richieste e’ gia’ in corso ma che il negoziato fra i tre rappresentanti del governo ed i due dei maoisti ‘potra’ subire un breve ritardo’.
Il raffreddamento delle speranze di una rapida fine dell’incubo di Bosusco e dei suoi cari e’ stato pero’ mitigato dalla diffusione dell’audio, captato mentre ancora era sotto controllo di un reparto di guerriglieri maoisti.
‘Dite alla mia famiglia che sto bene e che il mio morale e’ alto’, sostiene nel documento sonoro trasmesso ieri sera nel tg delle 20 della prima rete Rai. Certo, ha aggiunto, vorrei essere rilasciato, sto aspettando i risultati dei negoziati, ma io amo stare nella giungla. Sopravvivero’ per il tempo necessario a risolvere tutto’. Fra le cose che il proprietario dell’Orissa Adventurous Trekking di Puri teme di piu’, e’ l’ipotesi di un possibile suo rimpatrio forzato in Italia. ‘Se il governo mi rimpatriera’, e penso che lo fara’ perche’ sono straniero, sara’ una doppia ingiustizia perche amo l’India e specialmente il popolo dell’Orissa, la gente delle sue tribu’ e la sua giungla. La mia vita parla per quello che sto dicendo, poi il governo credera’ a quello che vorrà credere: cosa ci posso fare?’.
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