In questo modo ci troviamo di fronte a una mamma Italia che chiede ma che non è disposta a dare.
Continua a tenere banco, tra gli italiani all’estero, il tema dell’iscrizione AIRE obbligatoria: per i trasgressori, come noto, sono previste multe salate – fino a 5mila euro – da pagare.
Senza entrare nel merito della misura – che si può condividere o meno – mi preme qui sottolineare la necessità di fare di più per i nostri connazionali.
Come bene evidenziato da interventi pubblicati su un’autorevole testata giornalistica che da anni si occupa di emigrazione, se da una parte lo Stato chiede agli italiani nel mondo di rispettare le regole, dall’altra non li mette in condizione di ricevere servizi puntuali ed efficienti, adeguati alle loro necessità.
In questo modo ci troviamo di fronte a una mamma Italia che chiede ma che non è disposta a dare.
Condividiamo dunque il parere degli esperti – commercialisti e professionisti del settore, che si sono espressi anche recentemente – secondo cui la regolamentazione AIRE è davvero tutta da rivedere. Nel corso dei decenni sono cambiate le condizioni degli italiani nel mondo, è cambiato l’identikit di chi lascia lo Stivale, si sono ridotte le distanze, anche grazie alle nuove tecnologie. Che sì, possono aiutare e rendere la vita più semplice, ma possono anche complicarla, e non poco, come nel caso del sistema “Prenot@mi” usato dalla rete consolare per consentire agli utenti di prendere gli appuntamenti presso le diverse sedi. Un sistema, tuttavia, che non funziona. Così come non è possibile che per rinnovare un passaporto un italiano debba aspettare mesi, se non anni.
Temi come questi stanno molto a cuore a noi del MAIE: da sempre, come Movimento, ci sforziamo, con il nostro lavoro, di migliorare la qualità di vita degli italiani all’estero, dovunque siano nel mondo. E questo – ne siamo convinti, non da oggi – si fa anche migliorando i servizi a loro dedicati. Non ci stancheremo di fare pressione nei confronti del governo di Roma per chiedere maggiori risorse, umane ed economiche, per migliorare tutti i servizi consolari. La battaglia continua.
*vicepresidente MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero