Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha partecipato nei giorni scorsi, a Barcellona, alla Conferenza Mediterranea su ricerca e innovazione, organizzata dalla Direzione Generale della ricerca della Commissione Europea.
Vendola è stato invitato come relatore, nella sessione di apertura della prima mattinata di lavori, in qualità di Membro dell’Arlem (Assemblea euro-mediterranea degli enti locali e regionali – Comitato delle Regioni) e relatore del parere su "Relazione tra desertificazione e cambiamento climatico nel Mediterraneo", adottata il 30 gennaio scorso nella Sessione Plenaria di Bari.
Dopo i saluti di rito, si è aperta una Tavola rotonda dedicata a "Cooperazione Euro-Mediterranea sulla ricerca e l’innovazione: sfide ed obiettivi per una nuova partenership".
"L’area euromediterranea – ha dichiarato Vendola – è un’area strategica per la Puglia, da anni in prima linea nella cooperazione con i Balcani e diversi Paesi del Mediterraneo. Nel Mare nostrum è in atto un processo di cambiamento che deve essere affrontato con politiche che si fondino sul dialogo e sulla cooperazione. Occorre costruire, con un approccio multilaterale e in una logica macroregionale, azioni sinergiche per fronteggiare sia la crisi della sponda Sud del Mediterraneo sia la crisi economica mondiale".
Secondo Vendola, "la cooperazione euro-mediterranea dovrà, pertanto, essere improntata ad una maggiore condivisione delle politiche europee con i partner della sponda sud e – a cascata – ad un maggior coinvolgimento dei vari attori della società civile".
In tema di ricerca ed innovazione, "nei vari settori occorrerà lavorare assieme per ridurre il gap tecnologico dell’intera area mediterranea, Europa inclusa, per affrontare al meglio le sfide che la competizione con grandi attori globali ci propone (Cina, India, Stati Uniti o economie importanti quali quella brasiliana e russa)".
Quanto agli obiettivi principali della rinnovata partnership, per Vendola "innanzitutto è importante che essi siano condivisi tra sponda sud e sponda nord del Mediterraneo".
"Condivisione – ha continuato – significa dare voce alle preoccupazioni delle popolazioni dell’area Mediterranea, che sono legate alla mancanza di occupazione, ad una distribuzione equa delle risorse naturali, dall’acqua, all’energia, alla terra, alla difficoltà di accesso ai beni essenziali, temi che ritornano prepotentemente nel dibattito odierno perché è terminato il periodo in cui erano i dittatori a distribuire le risorse a proprio piacimento".
"Qualunque politica – ha evidenziato il Presidente della Regione Puglia – sia essa europea che nazionale o regionale, deve avere come obiettivo principale quello di dare una risposta a queste preoccupazioni, che ora sono condivise anche dai cittadini europei, in virtù di una crisi che ci attanaglia e che pone pesanti interrogativi sul futuro delle giovani generazioni di tutta l’area".
Vendola ha anche ribadito con forza la centralità del ruolo delle collettività locali e regionali e delle loro associazioni, tra cui ARLEM, per una politica di sviluppo economico e sociale sostenibile.
"Le collettività locali – ha spiegato Vendola – sono in grado di attivare un processo partecipativo e democratico, basato sulla consapevolezza dei problemi e sulla condivisione degli obiettivi; hanno la capacità di mobilitare gli attori della società civile, le ONG, le università, i centri di ricerca, anche al fine di favorirne la messa in rete e dispongono di numerose buone pratiche che attendono solo di essere condivise. Esse gestiscono ingenti risorse finanziarie che possono essere orientate per delineare una nuova forma di cooperazione euro-mediterranea, anche cogliendo l’occasione dell’attuale revisione delle politiche europee per il periodo 2014-2020 nei settori del vicinato, migrazioni e mobilità, sviluppo, coesione e soprattutto ricerca ed innovazione".
Alcuni importanti temi della conferenza sono stati oggetto dei tre pareri affidati in questi ultimi mesi al Presidente Vendola a livello Europeo: oltre al parere Arlem, nel 2010 era stato approvato con grande consenso il parere sul "Ruolo degli enti locali e regionali nella promozione di una gestione sostenibile dell’acqua" e ora è in corso la redazione del parere del Comitato delle Regioni su "Migrazione e sviluppo: un approccio globale", che sarà approvato nel luglio 2012.
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