Una nava italiana, la M/N Montecristo, è stata sequestrata al largo della Somalia. Stava viaggiando, per la prima volta, lungo la rotta tra Liverpool e il Vietnam per trasportare ferro nel Paese asiatico. A bordo vi sono 23 persone (7 italiani, 10 ucraini e 6 indiani).
Così salgono a tre le navi italiane al momento nelle mani dei pirati somali. La "Savina Caylyn", petroliera della societa’ "Fratelli D’Amato", e’ stata attaccata e catturata l’8 febbraio scorso: a bordo vivono 5 italiani e 17 indiani, in precarie condizioni igieniche e sottoposti in piu’ occasioni a maltrattamenti. C’è poi la "Rosalia D’Amato" della Perseveranza Spa di Navigazione Napoli, catturata il 21 aprile: a bordo 21 uomini di equipaggio, 6 italiani e 15 filippini. In tutti e due i casi le trattative sarebbero bloccate da mesi.
I pirati non colpiscono solo le navi italiane, naturalmente: sono più di 30, secondo i dati diffusi dal Maritime Security Review, le navi di varia nazionalita’ in ostaggio.
La Montecristo ha lanciato l’allarme di security alle 6,45 ora italiana, quando si trovava a circa 620 miglia ad est della costa. Dall’ultima comunicazione ricevuta dal comandante, un italiano, risulta che la M/N Montecristo e’ stata attaccata da un barca con cinque persone armate. I familiari dei membri dell’equipaggio sono in contatto con l’armatore per gli aggiornamenti del caso.
Dalla Farnesina spiegano che c’e’ stato un arrembaggio dei pirati alla Montecristo, e che la nave ha messo in atto le cosiddette tecniche eversive per contrastarlo. Ma da quel momento si sono persi i contatti con la nave. L’Unita’ di crisi del ministero degli Esteri, "per quanto di sua competenza", sta seguendo la vicenda della nave italiana "Montecristo" sequestrata oggi dai pirati al largo delle coste della Somalia con "la massima attenzione".
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