Giorgio Napolitano, in occasione della prima giornata di assemblea plenaria Cgie, ha inviato al segretario generale del Consiglio, Elio Carozza, un messaggio in cui spiega che servono nuove politiche di accoglienza. “Profonde trasformazioni globali ci pongono di fronte a inediti fenomeni di migrazione, a nuove esigenze di politiche di accoglienza e inclusione sociale e civile", scrive il presidente della Repubblica, che si dice “convinto che l’emigrazione italiana costituisca un patrimonio unico di esperienze individuali e collettive, di generazioni diverse, al quale ispirarci come concreta testimonianza e esempio di integrazione e laboriosità. Auspico che dalla vostra assemblea emergano importanti contributi di riflessione sulle politiche migratorie".
Un messaggio, quello del capo dello Stato, che non è piaciuto alla Lega. Piergiorgio Stiffoni, senatore del Carroccio, replica così a Napolitano: “A Napolitano che parla di accoglienza e inclusione rispondiamo: abbiamo gia’ dato!”. “Se l’emigrazione italiana costituisce un patrimonio unico, come dice Napolitano, è perché i nostri ci hanno saputo fare, hanno inventato, hanno fatto grandi nazioni come il Brasile o gli Stati Uniti o l’Australia. Diverso da noi, dove dopo una forte immigrazione da Sud a Nord, dopo la crisi delle grandi fabbriche, ci siamo trovati flotte di gente disperata dal Sud del mondo e dall’Est Europa che, se parecchi si sono integrati, molti, hanno violato la nostra legge, hanno espresso forme di criminalità organizzata, tra le più alte d’Europa. Basti vedere la popolazione carceraria e la percentuale di extracomunitari”. Per questo, ancora una volta, “No, signor Presidente, non ci siamo – conclude il leghista -, noi abbiamo già dato”.
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