Pensare a come tornare a crescere. Questo il pensiero che il Presidente del Consiglio Mario Monti ha ribadito anche oggi a Bruxelles, dove ha partecipato allo European Business Summit.
Pensiero evocato anche dal Presidente Herman Van Rompuy che, infatti, ha centrato il suo discorso di apertura sul tema "Growing ourselves out of the crisis".
L’imperativo come a tutti, dunque, è tornare crescere. Ma come? Monti, nel suo intervento, ha assicurato che l’Italia non sta cercando "scorciatoie". Anzi. Gli italiani sono stati a fare sacrifici importanti, all’insegna del rigore, che, però, da solo non basta.
Posto che l’Italia "non ha alcuna intenzione di mettere in discussione la disciplina di bilancio e il fiscal compact", è anche vero, ha ricordato Monti, che "le riforme strutturali e il consolidamento di bilancio, da sole, non generano crescita: dobbiamo salvaguardare quelle spese che generano crescita per il domani. In Paesi come l’Italia, che stanno facendo una cura di riforme e contenimento di bilancio, non si genera spontaneamente molta domanda. Bisogna che gli altri Paesi, che non sono sottoposti alla stessa cura, largheggino con le politiche economiche senza però – ha ammonito – tornare a politiche effimere di facile disavanzo pubblico che sarebbero in contrasto con le esigenze di oggi".
Al secco "no" alle "operazioni di vecchio stile keynesiano attraverso la spesa in deficit", Monti ha quindi accompagnato l’invito ad "evitare scorciatoie illusorie. Non dobbiamo mettere in questione gli strumenti fiscali per ottenere la disciplina di bilancio, ma evitare che in due tre anni seguano una via di sfacelo come è successo per il patto di stabilità", ha spiegato il Premier. "Dobbiamo lavorare molto velocemente su un contesto strategico per avere crescita senza che questo contrasti con il buon lavoro sulla disciplina fiscale atto inizialmente su impulso della Germania".
Rispondendo ai giornalisti, Monti ha infine ribadito la necessità, per l’Europa, di "politiche di aumento della crescita potenziale, evitando politiche che darebbero l’impressione di contribuire alla crescita in modo effimero e perseguire politiche che facilitano la crescita generata da riforme strutturali. Su questo deve fondarsi la crescita".
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