Nazzareno Mollicone, membro del Consiglio Generale degli Italiani all’estero, con un articolo pubblicato da L’Italiano interviene nel dibattito che riguarda l’organismo presieduto da Elio Carozza. "Quello che sta accadendo in queste settimane nel Cgie è veramente assurdo e tale da giustificare (purtroppo) le proposte di chi vorrebbe riformarlo", scrive il Consigliere, che continua: "Vi sono grandi problemi inerenti alla situazione degli italiani all’estero e delle loro rappresentanze istituzionali e ciò aveva provocato due iniziative entrambe legittime e miranti alla collaborazione ed alla coesione: la protesta per l’annullamento della riunione del comitato di presidenza, apparentemente motivato da ragioni di bilancio, cui ha fatto seguito la proposta – pressoché unanime – dei componenti della commissione continentale di area anglofona di annullare la loro riunione per consentire – con il risparmio dei costi necessari – quella del comitato di presidenza. Sembravano proposte ragionevoli – osserva Mollicone -, miranti alla sostanza e non alla forma, che potevano essere accolte apprezzandone lo spirito di collaborazione e di sostegno alla massima istituzione rappresentativa degli italiani all’estero". Purtroppo, "la risposta del segretario generale in carica è stato il silenzio, un silenzio-rifiuto non motivato né da ragioni politiche né da ragioni economiche".
Di Carozza noi di ItaliaChiamaItalia ci siamo occupati più volte; per carità, una splendida persona, con noi sempre disponibile e aperta. Tuttavia, resta un esponente di sinistra, un Segretario Generale molto, troppo politicizzato, come spiega Mollicone più avanti nel suo pezzo, che non ha saputo prendere quella posizione super partes che invece avrebbe dovuto assumere una volta eletto Segretario. Carozza è sempre presente ai convegni del Pd, come a rimarcare e a sottolineare la sua casacca politica, come a voler dire quasi quasi: io ci sono, e alle prossime elezioni politiche mi candiderò al Parlamento.
Mollicone continua: "Allora i promotori delle proposte hanno chiesto il parere degli altri colleghi consiglieri e la risposta è stata una massiccia adesione, superiore al 50% del "plenum" (cosa che in matematica, prima che in democrazia, significa maggioranza assoluta) per la richiesta d’indizione anticipata dell’assemblea generale, al posto delle continentali già programmate. A questo punto appare il segretario generale il quale, anziché tener conto "democraticamente" della richiesta della maggioranza assoluta dei consiglieri che egli rappresenta, elabora una lunga lettera formulando sue proposte alternative per giungere poi alla convocazione dell’assemblea plenaria ad ottobre, in pieno "Columbus Day" e quindi in spregio agli italiani del Nord America che generosamente avevano stabilito di annullare la loro riunione continentale. Da notare che il segretario generale ha deciso tutto da solo, convocazione ed ordine del giorno, senza consultare neanche per via e/mail o telefonica i componenti del comitato di presidenza: anche questo atteggiamento, ci sembra, sia molto poco "democratico"!".
"A latere di questa decisione, giungono lettere di alcuni sostenitori del segretario che criticano la posizione dei firmatari della richiesta di anticipo dell’assemblea generale (e questo è legittimo), ma aggiungono che quelle firme erano mosse od utilizzate da "intenzioni strumentali"! Trattando così i firmatari – persone che si conoscono da anni – o da stupidi o da occulti intriganti. Questo episodio ha consentito di portare alla luce il vero male occulto di questa legislatura di Cgie".
Ed ecco l’attacco a Carozza: "Purtroppo l’attuale segretario generale, a differenza del suo predecessore, non ha saputo liberarsi dall’impronta e dall’affiliazione partitica che lo caratterizza e ha indirizzato l’attività del Cgie sempre su posizioni antagoniste, come se anziché dirigere un organismo di rango quasi costituzionale rappresentante quattro milioni d’italiani all’estero, fosse il presidente di un gruppo politico assembleare. Eppure, da parte del comitato di presidenza e dalla maggioranza amplissima dei consiglieri vi è stata sempre la massima disponibilità per approvare ordini del giorno e documenti unitari, per denunciare la riduzione delle risorse finanziarie, per criticare la chiusura di alcuni importanti consolati, per contestare progetti di legge di riforma del Consiglio e dei Comites, per difendere il diritto di elettorato attivo e passivo degli Italiani all’estero. Ora invece, dinanzi ad una richiesta non solo ragionevole ma legittimata dal consenso della maggioranza dei consiglieri, di anticipare l’assemblea generale, prima si fa finta di nulla e poi si decide unilateralmente data ed ordine del giorno!".
Davvero incredibile. Questo vuol dire, secondo noi, essersi impadroniti del Cgie: ma il Cgie, caro Carozza, non è tuo. E’ composto da diversi consiglieri, e certamente rappresenta tutti gli italiani residenti all’estero. Questo non te lo puoi dimenticare.
In ogni caso, visto che di Cgie stiamo parlando, ci venga consentito di ribadire la nostra posizione: cancelliamo il Consiglio degli Italiani all’estero, eliminiamolo, non perchè sia un organo sfacciatamente di sinistra, ma perchè negli anni è ormai chiaro che a nulla è servito, se non a creare problemi, polemiche e litigi. Gli italiani nel mondo se ne fregano del Cgie, non sanno neppure cos’è. Ora basta, la politica prenda la sua decisione: aboliamo il Cgie e facciamola finita con certe pagliacciate.
Discussione su questo articolo