E’ sconcertante la vicenda dei nostri militari in India; dopo aver stabilito il fermo di polizia per tre giorni, il magistrato ha fissato un periodo complessivo di 14 giorni di possibile estensione del procedimento ai danni dei due marò. ”Le nostre acque territoriali non sono infestate dai pirati. Quindi è un crimine imperdonabile uccidere dei pescatori innocenti pensando che siano pirati”, ha detto il ministro indiano della Navigazione, G.K. Vasan, ”non ci può essere un’alternativa a punire i responsabili di questo atto, voglio essere chiaro a questo proposito, i colpevoli devono essere puniti”.
"La posizione del Governo italiano è molto ferma sulle carenze di giurisdizione indiana", è la risposta del Ministro della Giustizia italiano, Paola Severino, che precisa: "I rilevamenti satellitari provano che la nostra nave era in acque internazionali, essendo a 32 miglia dalla costa e che la giurisdizione è nostra; tutto quello che viene detto è basato su idee, ma la prova sullo svolgimento dei fatti ancora non c’è stata; siamo lontani – ha concluso il ministro – dall’avere una ricostruzione oggettiva, sicuramente la posizione dei due militari italiani è molto delicata".
Il nostro Ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, si esibisce frattanto in dichiarazioni dall’apparente fermezza, ma che nella realtà si traducono in nulla.
IL TIEPIDO COMPORTAMENTO DEL GOVERNO ITALIANO Ciò che sta accadendo in India è inaudito e senza precedenti, i nostri marò in servizio rispondono solo alle autorità italiane e non essendoci uno stato di guerra tra Italia e India, non possono essere tenuti prigionieri! Il tiepido comportamento del nostro governo ha spianato la strada agli abusi legali degli indiani, che sembrano decisi a processare i nostri due militari per un reato che in India contempla la pena di morte. E il nostro presidente della Repubblica che fa? Lui che è il capo delle nostre Forze Armate, talmente allenato a parlare di tutto e di tutti… si sta zitto dinanzi a un affronto così grave?
UNIONE EUROPEA? SOLO UN CLUB D’AFFARI DICEVA LA FALLACI, UNA TRISTE VERITA’ In tutta questa vicenda, il comportamento dell’Europa, dei suoi massimi organi istituzionali, il Parlamento e la Commissione, è a dir poco oltraggioso e conferma la sua inutilità proprio nei rapporti internazionali. Come dire "ormai la frittata è fatta, vedetevela voi italiani", scaricandoci come un sacco di patate, con quella stessa logica della crisi degli sbarchi durante la guerra libica (abbiamo da fare, non rompete le scatole). L’Europa della moneta unica e senza unione politica è semplicemente una istituzione aberrante, senza alcun senso, è solo un club d’affari in mano a spregiudicati finanzieri subentrati alla politica, benchè privi di alcuna legittimazione popolare.
Una precisa sequenza di azioni coordinate tra Unione Europea, ONU, NATO e Italia avrebbe dovuto già svolgersi, con quella stessa determinazione che portò alla guerra di aggressione in Libia solo per uccidere lo scomodo dittatore in procinto di adottare una moneta araba. Oggi nessuna proposta di risoluzione all’ONU, nessun ordine del giorno, nessuna determinazione della Commissione Europea. D’altro lato, il tiepido comportamento del nostro attuale "governo tecnico", tutto preso dall’operazione di spremitura degli italiani, non potrebbe produrre che un bel niente. Gli indiani sono liberi di fare quel che gli pare e magari i nostri marò saranno puniti, non sappiamo ancora come.
Non si è parlato di contromisure sul piano diplomatico, come il ritiro dell’ambasciatore italiano dall’India, nè sul piano operativo come l’invio di unità navali della nostra Marina in zona.
Somigliamo più a uno scendiletto europeo che ad una nazione. Nessuna manifestazione di popoli violacei o donne che si agitano con il loro comico "se non ora quando", nessun corteo con le bandiere rosse o bianche, solo notizie confuse di una più confusa Tv di Stato. Siamo messi proprio male.
Discussione su questo articolo