Potrebbero presto lasciare il carcere Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ma non l’India. Si allungano infatti di oltre due mesi i tempi della battaglia legale per la giurisdizione, ma i due maro’ italiani detenuti in India potrebbero trascorrerli in una ‘guest-house’ della polizia, lasciando la prigione di Trivandrum. La Corte Suprema di New Delhi ha riacceso le speranze su una questione che sembrava ormai dimenticata, ma su cui il team legale italiano aveva continuato a battersi. E’ la richiesta di una collocazione ‘alternativa’ alla prigione piu’ consona allo status dei due fucilieri come membri di un’unita’ di anti pirateria in servizio di protezione dei mercantili nell’oceano Indiano.
Nella stessa seduta, i giudici hanno rinviato il ricorso sulla giurisdizione al prossimo 26 luglio dopo la pausa estiva del tribunale. Su richiesta dell’avvocato Harish Salve, che rappresenta lo Stato italiano, il massimo organo giudiziario indiano ha emesso un’ordinanza in cui sollecita i responsabili del Kerala a trovare entro una settimana una diversa sistemazione per i due maro’ come era stato indicato lo scorso 5 marzo nel provvedimento di carcerazione preventiva emanato dal giudice istruttore di Kollam. In particolare, gli italiani hanno suggerito la ‘guest-house’ della polizia a Kochi dove i due fucilieri erano detenuti in fermo di polizia dopo lo sbarco della petroliera Enrica Lexie lo scorso 19 febbraio.
La notizia dell’ordinanza e’ stata accolta a Roma come un altro segno positivo per una soluzione della vicenda dopo il rilascio della petroliera e del suo equipaggio deciso dalla stessa Corte Suprema e la conciliazione con i familiari delle due vittime. ‘E’ sicuramente uno sviluppo positivo perch‚ offre la possibilità di condizioni di detenzione molto migliorate uscendo dall’istituzione carceraria" ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi.
Da parte del Kerala c’e’ pero’ ancora molta cautela. ‘Il mio governo non ha ancora ricevuto l’ordine. Dopo aver esaminato la direttiva della Corte Suprema, prenderemo una decisione" ha detto in serata il chief minister Oommen Chandy. Durante l’udienza il rappresentante dello stato meridionale, l’avvocato Gopal Subramaniam, aveva detto di non avere obiezioni al trasferimento e che il ritardo era dovuto a ostacoli logistici e di sicurezza.
Intanto, i prossimi giorni saranno cruciali per la sorte dei maro’ e per mettere fine a un’incertezza che rischia di minare la loro stabilita’ psico-fisica. Il periodo massimo di carcerazione preventiva scade il 19 maggio, ma dovranno gia’ comparire davanti al magistrato fra tre giorni. Nel frattempo e’ probabile che la polizia concluda le indagini e formuli i capi di accusa sulla base delle prove raccolte, tra cui quella principale che sono gli esiti della perizia balistica.
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