Multe salate agli italiani all’estero che non si iscrivono all’AIRE? Comincia a farsi sentire l’opposizione.
Secondo Giorgio Marasà, responsabile esteri di Sinistra Italiana – Alleanza Verdi Sinistra, la scelta del Governo di inasprire le sanzioni per la mancata iscrizione AIRE dei residenti all’estero “è completamente scellerata. Dimostra ancora una volta che non esiste alcuna consapevolezza sulle caratteristiche, le dinamiche e le ragioni della migrazione italiana, che invece potrebbe raccontare molto su un paese da cui si scappa per assenza di diritti e di prospettive”.
“Immaginate per un attimo la vita di una delle tante e tanti che negli ultimi anni sono andate a cercare fortuna fuori dall’Italia e che, come capita, ancora dopo un anno si trovano senza una prospettiva di vita chiara e magari impelagati in qualche percorso precario di vita e di lavoro.
Ecco, oggi si chiede loro di pagare sanzioni elevate o di rinunciare di fatto alla piena copertura del Servizio Sanitario Nazionale. Altro che incentivo alla legalità, qui siamo di fronte ad uno stupido atteggiamento punitivo che comporta una ulteriore privazione di diritti. Su questo non può esserci ancora silenzio e compiacenza”.
“Il mancato trasferimento della residenza è sicuramente irregolare, ma è cosa ben diversa dall’illecito vantaggio, a partire da quello fiscale, giustamente perseguito dalla legge.
Prima di sanzionare la mancata iscrizione sarebbe stato necessario almeno interrogarsi sul perché molti in questi anni non si sono iscritti, persino avendo svantaggi fiscali. E la ragione è che la struttura dell’AIRE oggi è di fatto sottrattiva di diritti ed assolutamente inadeguata a cogliere le caratteristiche della nuova emigrazione”.
“Esattamente per questo nell’ultima campagna elettorale Alleanza Verdi Sinistra ha proposto di riformare l’AIRE definendo un sistema modulare che riconosca diversi percorsi di migrazione. Inizieremo a breve un percorso partecipato di discussione e confronto su questi temi, al termine del quale porteremo in Parlamento queste proposte. Bisogna fare uno sforzo per affrontare in maniera organica tutte le questioni degli italiani all’estero, anche coinvolgendo le istituzioni e le numerose reti associative”, conclude Marasà.