Ampio il dibattito nell’Aula del Senato sui diritti sindacali dei contrattisti del Ministero degli Esteri. Alla presenza del sottosegretario agli esteri De Mistura, il senatore Bettamio (Pdl) ha illustrato ai colleghi la portata del provvedimento, già approvato dalla Camera, e da più di un anno all’esame del Senato.
Fra gli altri, nel dibattito è intervenuto anche Alfredo Mantica, senatore del PdL, sottosegretario agli esteri nel Governo Berlusconi. Mantica ha detto che in prospettiva i contrattisti nelle sedi estere del Mae aumenteranno moltissimo nei prossimi anni, quindi "diamo la rappresentanza sostanzialmente maggioritaria – se diventano l’80 per cento assumono un peso importante all’interno del Ministero – e, pertanto, gli italiani saranno rappresentati in buona parte da coloro che lavorano all’estero che saranno non solo europei, ma anche argentini, brasiliani, venezuelani, americani. Non è solo un problema di diritto europeo. Qual è la proposta del Ministero e di molte organizzazioni sindacali? È inutile che in Aula ci prendiamo in giro. Per la prima volta in vita mia sto rappresentando gli interessi della CGIL della signora Susanna Camusso e concordo con lei e la posizione della CGIL. Non è un problema ideologico per cui la destra sostiene una tesi e la sinistra un’altra; è un problema interno al mondo sindacale, alla Farnesina e alla funzionalità della Farnesina. Nessuno toglie i diritti sindacali; vivono nei loro Paesi, lavorano, hanno un contratto di quel Paese e sono, quindi, cittadini inquadrati, anche se il loro datore di lavoro sta all’estero". Per Mantica "non c’è una posizione sindacale conservativa e reazionaria, ma un problema vero: noi apriamo una finestra che è pericolosa perché è evidente, umano e comprensibile che uno che proviene dalla rappresentanza sindacale cerca di portare a sé le garanzie ulteriori che sono in Italia".
Discussione su questo articolo