Alfredo Mantica, sottosegretario agli Esteri, ha partecipato a Bruxelles, in rappresentanza dell’Italia, alla Conferenza sul quadro finanziario della Ue. Mantica ha ricordato che Jean-Claude Trichet, Presidente uscente della Bce, recentemente ha detto che l’Europa ancora non ha completato la sua unione economica e monetaria. Non basta la moneta unica, ma si rende ormai sempre più necessario un organismo che possa esercitare, ad esempio, "responsabilità dirette nella sorveglianza delle politiche fiscali", e allo stesso tempo capace di "prendere decisioni subito applicabili in un’economia che metta in pericolo la stabilità".
Probabilmente, secondo Mantica, per chiudere le trattative sul bilancio settennale della Ue bisognerà attendere la fine del mese di giugno, nell’anno 2013, ovvero sei mesi in più di quanto previsto: l’obiettivo, infatti, era quello di chiudere entro il 31 dicembre 2012, ovvero "entro la presidenza cipriota". Certo è che fare un programma settennale di bilancio, pari a circa mille miliardi di euro, in questo momento “é estremamente difficile", soprattutto "in un contesto come quello di queste ore, quando domenica si parlerà di un fondo da 2.000 miliardi”.
Fra le altre cose il Sottosegretario ha sottolineato che l’Italia è pronta a “pagare un prezzo sulle politiche di coesione e sulla politica agricola”, però le revisioni “devono essere molto equilibrate, rispettose ed eque”. Inoltre il nostro Paese vuole he sia rivista la sua posizione di “contribuente netto”: “deve essere migliorata la qualità della spesa, e la cifra non cambi".
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